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Economia
Intesa-Sanpaolo, 360 milioni congelati. Il conto Bce per Compagnia e Cariplo

Intesa Sanpaolo recupera sul finale (+1,2%) alla borsa a Milano, dopo una seduta negativa in cui l’istituto guidato da Carlo Messina ha rinviato la distribuzione del dividendo di 0,192 euro per azione in contanti (circa 3,4 miliardi di euro in tutto) relativo allo scorso anno come richiesto da Bce e Banca d’Italia in relazione all’emergenza coronavirus, riservandosi peraltro “di esaminare la distribuzione del dividendo originariamente previsto, convocando una nuova assemblea degli azionisti dopo il 1° ottobre”. Fino ad allora i 3,4 miliardi di euro resteranno in pancia alla banca (che lo scorso anno ha registrato un utile netto di 4,2 miliardi, il più elevato degli ultimi 11 anni), facendo lievitare da 16,5 miliardi a circa 19 miliardi il capitale in eccesso, come ha sottolineato lo stesso Messina.

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Il presidente della Compagnia Sanpaolo Francesco Profumo

Fosse anche solo pro-tempore, la solidità patrimoniale si rafforza così ulteriormente, col coefficiente Common Equity Tier 1 ratio destinato a salire dal 14,1% di fine 2019 ad un 15,2% pro-forma, circa 5,8 punti percentuali sopra al requisito Srep (comprensivo del combined buffer). Troppo per i gusti di Messina, così a chi come Equita Sim fa notare come non si tratti di una semplice sospensione “ma di una cancellazione tout court” dei dividendi che renderà “quasi impossibile pagare nel 2020” dato che “gli utili verranno destinati a riserve e, se venisse eliminato lo stop alla distribuzione, le banche dovrebbero chiedere autorizzazione per distribuirle con ridotte probabilità di successo”, il manager risponde senza esitazione.

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Il presidente della Fondazione Cariplo Giovanni Fosti

“Le banche come Intesa Sanpaolo, dotate di un eccesso di capitale, ai vertici di settore e di una eccellente efficienza operativa, sono quelle più resilienti nelle fasi difficili e, come tali, sono quelle che beneficeranno del cosiddetto effetto flight‐to‐quality e che, nei prossimi mesi, potranno tornare a remunerare gli azionisti con dividendi elevati e sostenibili” secondo il manager che ritiene che la distribuzione di cedole in contanti da parte banche come Intesa Sanpaolo “sia importante per gli azionisti retail e rappresenti un cruciale supporto alle erogazioni da parte delle Fondazioni, particolarmente necessario in un contesto come quello determinato dall’epidemia da coronavirus”.

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Le cinque Fondazioni azioniste di Intesa Sanpaolo rappresentano ad oggi poco meno del 16,5% del capitale. Compagnia di San Paolo ha infatti il 6,79%, Fondazione Cariplo è socia al 4,38%, Fondazione Cariparo è poco sopra il 2,02%, Fondazione CR Firenze ha circa l’1,85% e Fondazione Carisbo poco più dell’1,39%. Se Messina otterrà il via libera dalla Bce a distribuire in autunno i dividendi promessi, a Compagnia di San Paolo andranno pertanto 231 milioni di euro circa, a Fondazione Cariplo quasi 129 milioni, a Fondazione Cariparo poco meno di 69 milioni, a Fondazione CR Firenze circa 63 milioni e a Fondazione Carisbo attorno ai 47 milioni.

In tutto 560 milioni che le Fondazioni potranno poi tramutare in erogazioni a sostegno del territorio, quanto mai necessario in una crisi come quella scatenata dall’epidemia di coronavirus che rischia di costare all’economia italiana fino a 10 miliardi di euro per ogni mese di chiusura forzata delle attività non indispensabili (col rischio di causare un crollo anche dell’11,6% del Pil a fine anno, nello scenario più avverso tra quelli elaborati da Goldman Sachs).

"Faremo fronte ai nostri impegni, anche in assenza dei dividendi, considerata l'ottima gestione diversificata del nostro patrimonio, ma non nascondo però che lo stop al dividendo rappresenta una riduzione significativa e auspichiamo possa essere temporanea vista la solidità patrimoniale della banca conferitaria", ha commentato il presidente della Compagnia di San Paolo, Francesco Profumo.

Ma "pur risentendo della situazione straordinaria che stiamo vivendo - ha aggiunto il numero uno dell'ente torinese che presiede anche l'Acri - le erogazioni si manterranno entro livelli accettabili. I loro (delle Fondazioni, ndr) patrimoni sono investiti in maniera molto diversificata, quindi è prevedibile che non saranno solo i mancati dividendi delle banche, ma il complessivo cattivo andamento dei mercati finanziari a intaccare l'attività istituzionale in favore dei territori. Tuttavia, proprio per garantire la continuità della loro attività erogativa, le Fondazioni hanno da tempo costituito appositi fondi di stabilizzazione, che ammontano in media al doppio delle erogazioni annuali".

Infine, tornando a Intesa, Messina ha annunciato di voler destinare 1 milione di euro del proprio bonus 2019 a sostegno di specifiche iniziative sanitarie, mentre i 21 top manager a suo diretto riporto procederanno ad analoghe donazioni per complessivi 5 milioni di euro e anche il Cda contribuirà con una propria donazione. Se l’emergenza coronavirus congelerà i dividendi almeno fino all’autunno, sempre il coronavirus, comportando la necessità di aumentare il grado di copertura dei crediti deteriorati e di riduzione di incagli e inadempienze probabili, rafforza secondo l’istituto la necessità di un’integrazione con Ubi Banca, sulla quale viene dunque confermata l’Ops.

Per questo il Cda ha ribadito la richiesta agli azionisti, che si riuniranno in assemblea straordinaria il 27 aprile prossimo, affinché conferiscano al board una delega per l’esecuzione dell’aumento di capitale a servizio dell’offerta. Invariati anche i termini dell’offerta: 17 azioni Intesa Sanpaolo ogni 10 azioni Ubi Banca apportate.

 

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