Economia
Iran tra mare cristallino e antiche vestigia: più bello degli Emirati, ma il regime punta alla bomba atomica non al turismo
Le meraviglie dell'Iran oscurate dal regime: spiagge, storia e mare cristallino che il mondo, e soprattutto le donne, non possono vedere

Tra mare cristallino e antiche rovine: l’Iran che il potere non vuole far vedere al mondo
L'Iran poteva essere una meta turistica ambitissima più e meglio di Dubai ma una teocrazia tirannica non lo ha permesso. Lo stretto di Hormuz, controllato dall'Iran, infatti potrebbe non essere famoso solo come passaggio cruciale per le petroliere ma anche per l'isola di Kish, paradiso tropicale dal mare cristallino tipo Maldive, molto meglio di ciò che si può trovare a Dubai o negli Emirati Arabi. Ma andare è inutile perchè la guida suprema del paese, Ayatollah Khamenei, 90 anni, che da 36 è al potere dopo Khomeini che ha riportato in Iran il regime teocratico islamista e intransigente, impedisce alle donne qualunque ostentazione relegandole dietro palandrane informi e capo coperto.
E quindi, se sei donna, all'isola di Kish il mare lo guardi ma non ci sguazzi tranne che in una piccola spiaggia munita di palizzata tipo fort Apache chiamata per l'appunto "la spiaggia delle donne". Ma l'occasione perduta non si ferma qui. In Iran ci sono rovine archeologiche che nulla hanno da invidiare all'acropoli di Atene. A circa 50 chilometri da Shiraz, città bellissima nel centro del paese, c'è Persepoli, sito diventato patrimonio dell'umanità. Qui bassorilievi imponenti, risalenti a 2500 anni fa, riportano ai fasti dell'antico impero persiano di Dario terzo sconfitto da Alessandro di Macedonia detto Magno, che saccheggio la città e il suo incredibile tesoro.
E poi c'è il petrolio. Gli sceicchi (sunniti) degli stati del golfo persico, pur non essendo liberali e democratici, usano i proventi per sviluppare l'economia e attrarre capitali e investimenti. La guida suprema Khamenei (scita) e il suo entourage di religiosi islamisti punta tutto sulle armi fornendole alla Russia ma anche alle sue milizie "satelliti" per la lotta armata contro gli infedeli (vedi Israele) Hezbollah in Libano, Hamas a Gaza e Houti in Yemen. Eppure c'era stato un momento di speranza con la presidenza di Khatami eletto nel 1997. Pareva che le riforme potessero essere fatte e molti tour operator anche italiani avevano investito nel paese. Un po' di turismo negli anni c'è stato ma sempre in punta di piedi senza sfruttare le immense potenzialità del pease che oltretutto è incredibilmente ricco grazie al petrolio.
Peccato che le risorse non sono andate alla popolazione ma sono investite per lo sviluppo dell'arma per eccellenza, la bomba atomica. E poi c'è il mausoleo di Khomeini, immenso, a 10 chilometri da Teheran, la capitale. La cupola d'oro di vede a chilometri di distanza e i gadget non mancano: statuine, immagini di vario genere tipo padre Pio. Perchè il sito è meta di pellegrinaggi da parte dei fedeli e di una grande processione con flagellanti e preghiera finale dove gli uomini sono ben distinti dalle donne. Tutto accade ogni 6 giugno giorno dei funerali di Khomeni.