Fassina ad Affari: "Il 15% pagherà ancora lmu. Così eviteremo l'aumento dell'Iva"

di Alberto Maggi - @AlbertoMaggi74
Giugno è arrivato e l'Imu, almeno per ora, non si paga. Ma un'altra scadenza incombe: a luglio potrebbe scattare l'incremento dell'Iva, dal 21 al 22%. Tra le ipotesi all'esame del governo, spunta quella del Pd, svelata dal vice-ministro dell'Economia Stefano Fassina ad Affaritaliani.it: "Scongiurare l'aumento dell'Iva è una priorità. Costa circa due miliardi di euro per quest'anno e più di 4 per il 2014 (ossia per un anno intero). C'è la necessità di copertura, per cui l'intervento sull'Imu deve evitare di disperdere risorse". L'idea è trovare le coperture lavorando sulla modulazione dell'Imu e lasciando fuori dall'esenzione le case di pregio: "L'imposta sul 15% degli immobili di maggior valore si traduce in un gettito di due miliardi. Si potrebbe - spiega Fassina - arrivare all'abolizione dell'Imu per l'85% delle famiglie e generare un gettito sufficiente a evitare l'aumento delll'Iva. Questa è la proposta del Pd che dobbiamo discutere con le altre forze che sostengono il governo". E la restitutuzione dell'Imu pagata nel 2012 e punto d'onore del Pdl? "Non è in agenda".
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La proposta di Fassina libererebbe il governo da un paradosso. Da una parte c'è infatti l'abolizione (certa) della prima rata Imu, il cui impatto sulla crescita è marginale, per non dire nullo. Secondo la versione ufficiale del governo, ribadita dal ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato, servirebbe a "rilanciare la domanda". La stessa domanda che sarebbe frenata da un eventuale incremento dell'Iva. Ecco allora che Imu e Iva entrano in relazione, anche perché la coperta resta corta: Zanonato ha affermato che "in economia non esistono miracoli. E se rinunceremo ai 4 miliardi già messi a bilancio per l'aumento dell'Iva, dovremo trovarne altrettanti". La proposta Fassina non scongiura l'incremento, ma lo rimanda al 2014, in attesa che il Paese superi la tempesta, torni a crescere, e renda il provvedimento meno urgente. Intanto la "coperta corta" ha già avuto il suo primo effetto: costringere ad accantonare la restituzione dell'imposta sulla prima casa versata nel 2012. Con i dati Istat sempre più preoccupanti, i moniti di Bruxelles e Palazzo Koch, sembra che l'attenzione si stia spostando dagli immobili al lavoro. E' forse l'occasione per focalizzarsi su altre proposte. Giugno è senza Imu. Luglio (e l'Iva) incombono.