Iva giù per 2 anni. In primis al turismo.Piano di Conte sul taglio "selettivo"
Le simulazioni sull'Iva sono già pronte e sono quelle fatte al Tesoro nel 2019 quando il Governo Conte, in occasione del dibattito interno alla maggioranza sulle risorse da trovare per disinnescare le clausole di salvaguardia all’interno dell’ultima legge di Bilancio, aveva ipotizzato di far salire alcune aliquote su alcuni beni (soprattutto quelli di lusso) e di abbassarne altre su altri beni più diffusi nei panieri dei consumatori.
Ora, invece, secondo quanto confermano ad Affaritaliani.it alcune fonti interne al Ministero dell’Economia, si tratta di applicarle ai settori più colpiti dalle conseguenze economiche del coronavirus e dal lockdown e cioè turismo, ristorazione, artigianato, abbigliamento, spettacoli e automotive e di renderle temporanee, sul modello della Germania per provocare un shock positivo da domanda aggregata. Sarebbe questa la struttura del piano sul taglio dell'Iva allo studio dell'esecutivo e su cui il premier Giuseppe Conte ha alzato il velo ieri sera durante la conferenza stampa di chusura dei lavori degli Stati Generali.
A differenza di Berlino per cui il taglio di tre punti (dal 19 al 16%) nel caso di quella ordinaria e di due (dal 7 al 5%) per quella agevolata, in cui la riduzione delle aliquote sarà in vigore solo per sei mesi, l’orizzonte temporale che il Governo ha in mente è quello di due anni, in modo da poter innescare anche un effetto fiducia su famiglie e imprese, i due attori principali dell'economia.
La partenza della misura espansiva potrebbe essere a breve attraverso lo strumento del decreto da finanziare con risorse in deficit e poi rifinanziato per il prossimo anno con la legge di Bilancio (all'interno di "una più organica riforma per la riduzione delle tasse e dell'Irpef" come anticipato dal viceministro dell'Economia Laura Castelli), in modo da dare la possibilità ad alcuni comparti, come il turismo dove le decisioni delle famiglie per la stagione alle porte sono già state prese, di godere di un orizzonte più ampio (24 mesi) in cui le scelte dei consumatori verranno pianificate.
L’obiettivo è quello di riuscire così ad innescare un effetto espasivo sul Pil per uno dei comparti più importanti dell’economia italiana (da cui dipende circa il 13% della ricchezza nazionale annua prodotta nel Paese), settore che secondo gli addetti ai lavori potrà beneficiarsi in minima misura del Bonus Vacanze varato dal decreto Rilancio.
Nello spiegare altri dettagli della “selettività del taglio”, le fonti poi parlano di sforbiciata profonda per questi settori (a seconda delle differenti imposizioni, le riduzioni ipotizzati sono dal 22 al 10% e dal 10 al 4%), molto diversa dal taglio generalizzato su tutti i beni varato dal governo Merkel, riduzione che costerebbe molto e che, secondo alcuni, non produrrebbe un effetto espansivo consistente.
"La domanda interna è molto debole, la domanda globale è in caduta libera. Non abbiamo lo spazio fiscale della Germania", ha spiegato Conte riferendosi al sostegno al potere d'aquisto che per Berlino avrà un costo totale di 20 miliardi. Quindi, "l'Iva può essere abbassata per un periodo breve di tempo per una ripartenza dei consumi".
Infine, anche l'opzione di legare la riduzione dell'imposta indiretta ai pagamenti cashless (chi paga senza contanti risparmia sull’Iva e ha un ritorno fiscale) sarebbe sul tavolo, ma in secondo piano rispetto alla selettività connessa ai diversi settori economici in difficoltà.
@andreadeugeni
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