La disoccupazione salirà ancora. L'autunno caldo di Matteo Renzi
Allarme lavoro in Italia. Non solo perché, ricorda l'Ocse, nel 2014 l'Italia e' salita dal sesto al quinto posto della classifica dei paesi più industrializzati con il tasso di disoccupazione più elevato, con un 12,6% che segue il 26,8% della Grecia, il 25,1% della Spagna, il 14,3% del Portogallo e il 13,9% della Slovacchia, ma perché nel quarto trimestre del 2014 il rapporto è destinato a salire dal 12,6% al 12,9%. I dati emergono dall'Employment Outlook 2014 dell'organizzazione di Parigi, relativi al mese di maggio.
Rispetto all'edizione 2013 del rapporto, quando il tasso di disoccupazione in Italia era stato stimato all'11,9%, il nostro paese ha perso una posizione a favore dell'Irlanda, dove il tasso di disoccupazione e' sceso dal 14,5% al 12%. Non solo, l'Italia e' anche l'unico paese tra i primi cinque in classifica dove il tasso di disoccupazione rispetto all'anno scorso e' aumentato. Sono infatti migliorati i dati di Grecia (27,8% nel 2013), Spagna 27,3% nel 2013), Portogallo (18,2% nel 2013) e Slovacchia (14,6% nel 2013), nonostante l'Ocse, nelle stime diffuse l'anno scorso, avesse previsto il contrario. Dall'altro lato della classifica, i paesi Ocse con il tasso di disoccupazione piu' basso sono Norvegia (3,3%), Giappone (3,5%), Corea del Sud (3,7%), Austria (4,7%), Svizzera (4,8%), Messico (4,9%) e Germania (5,1%).
Nell'intera area Ocse, 16,3 milioni di persone (ovvero, un disoccupato su 3) risultano senza lavoro da 12 mesi o piu' nel primo trimestre del 2014, quasi il doppio del 2007. Secondo l'organizzazione di Parigi, tale fenomeno va contrastato con politiche che stimolino la domanda e investimenti in formazione che consentano di ricolllocare le risorse. Chi invece ha conservato il proprio posto di lavoro, prosegue il rapporto, "ha visto i propri salari reali crescere piu' lentamente o addiritura calare a causa della crisi" per via della "considerevole pressione al ribasso" esercitata dall'alta disoccupazione.