Economia
Borse europee ko dopo la chiusura del Nord Stream. Euro ai minimi dal 2002

Lockdown in Cina e crisi del gas: lunedì nero per i principali listini Ue. L'Opec taglia la produzione ad ottobre di 100mila barili al giorno
Borse a picco dopo la chiusura del Nord Stream
Lunedì nero per le Borse Ue. I nuovi lockdown in Cina, l'assenza del faro di Wall Street e la crisi del gas, con i prezzi in rialzo fino al 25% a 284 euro al megawattora, per poi tornare nel finale a 247 euro (+15%), dopo il nuovo stop alle forniture russe verso il Vecchio Continente annunciato da Gazprom per lavori di riparazione alla linea Nord Stream 1, hanno mandato ko i listino: Milano ha chiuso a -2,01%, Parigi a -1,2%, Francoforte a -2,2%. In controtendenza aLondra che ha messo a segno un più m0,09% dopo che Liz Truss che si e' aggiudicata la corsa a Downing Street battendo l'ex ministro dello scacchiere Rishi Sunak. Peraltro, il Cremlino ha fatto sapere che le forniture non riprenderanno completamente fino a quando non saranno revocate le sanzioni contro Mosca. Questo ha innescato vendite su varie asset class, spingendo l'euro ai minimi da 20 anni sul dollaro (e' sceso sotto i 99 centesimi, a un minimo di 0,9877 dollari, cosa che non succedeva da dicembre 2002, salvo poi riportarsi a 0,992).
Sull'azionario i settori piu' penalizzati sono stati quello delle auto, dell'industria e delle banche (in attesa delle decisioni della Bce sui tassi di giovedi'), mentre hanno premuto sull'acceleratore i titoli energetici, sostenuti dal rally del petrolio arrivato anche a +4% (nel finale +2,8% il Wti ottobre a 89,31 dollari al barile, +3% il Brent novembre a 95,78 dollari), dopo che l'Opec+ ha deciso di tagliare la produzione ad ottobre di 100.000 barili al giorno, tornando dunque ai livelli di agosto con la prima riduzione in oltre un anno. L'andamento di Piazza Affari riflette quello europeo: in vetta Eni (+1,69%) e Tenaris (+0,92%), in coda Stellantis (-4,79%), Pirelli (-5,06%), Interpump (-4,82%) e le banche. Infine, spread in rialzo a 237 punti, dai 239 dell'apertura e i 232 di venerdi'. Il rendimento decennale torna a mettere nel 'mirino' il tetto del 4% con una risalita al 3,94% rispetto al 3,84% indicato nel finale della scorsa settimana.