Economia

Lvmh, l'allarme dazi mette sotto sopra il cognac: sciopero del personale di Hennessy contro i piani di imbottigliamento in Cina

di Redazione

Hanno incrociato le braccia circa 500-600 dipendenti di Hennessy, una filiale di LVMH. Il motivo? I piani di esportazione del cognac in Cina

Sciopero contro i piani di imbottigliamento in Cina 

Hanno incrociato le braccia circa 500-600 dipendenti di Hennessy, una filiale di LVMH. Gli operai hanno scioperato in Francia contro un possibile piano di esportazione di cognac sfuso in Cina, concepito per eludere le elevate imposte doganali di Pechino, secondo quanto riportato dai sindacati. I rappresentanti della CGT e della FO affermano che Hennessy sta progettando di testare l'esportazione del cognac in cisterne per aggirare una sovrattassa del 35% sulle bottiglie vendute in Cina, il secondo mercato più grande per questo prodotto, che dipende fortemente dall'export.

Questa strategia potrebbe avere gravi ripercussioni sull'occupazione, poiché il processo di imbottigliamento verrebbe trasferito dalla Francia alla Cina. I sindacati avvertono che lo sciopero potrebbe essere prolungato, mentre proseguono i tentativi di dialogo. Matthieu Devers, rappresentante della CGT, ha dichiarato all'Afp che un primo test di esportazione, previsto entro la fine del 2024, servirà a verificare se la qualità del prodotto rimarrà invariata durante il trasporto. Dal 11 ottobre, la Cina ha imposto agli importatori di brandy europei, di cui il cognac costituisce il 95%, di depositare una cauzione o una garanzia bancaria presso le dogane cinesi, nell'ambito di un'indagine antidumping. In risposta, il Bureau national interprofessionnel du cognac ha sottolineato che, in attesa di una soluzione negoziata, alcune aziende potrebbero essere costrette a esplorare tutte le opzioni disponibili per mantenere la propria presenza sul mercato. 

 

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