Economia
Manovra, 8 miliardi per fisco e famiglie. L'"ottobre di fuoco" per il Governo

A metà settimana attesa la NaDef in Consiglio dei ministri: nel 2021 Pil +6%. I fronti caldi dell'esecutivo
Un rimbalzo del Pil 2021 al 6% grazie ai nuovi interventi previsti nella prossima legge di bilancio, dopo il tonfo da lockdown del -8,9-9% previsto ora per quest’anno e a una riduzione del deficit intorno al 6% dopo il 10,6% con cui si potrebbe chiudere il 2020. Sono, secondo quanto ha riferito il Sole 24 Ore, le nuove stime di finanza pubblica, al netto di revisioni dell’ultimo minuto, della Nota di aggiornamento al Def (Nadef) attesa in Consiglio dei ministri a metà della prossima settimana, (non è escluso uno slittamento). Numeri da cui emerge uno spazio fiscale a disposizione delle scelte di politica economica di circa 8 miliardi nel 2021 e di 13 nel 2022.
Per fare cosa? L’idea del governo, spiega il quotidiano della Confindustria, è di concentrare sull’avvio di riforma fiscale e assegno unico per i figli praticamente tutto questo margine, all’interno di una manovra che per l’anno prossimo viaggerebbe intorno ai 30 miliardi e sarebbe occupata per una parte importante da spese più o meno obbligate. Come le missioni internazionali, i soldi per il pubblico impiego fino alla conferma del taglio al cuneo fiscale partito a luglio (servono 2-3 miliardi) e al prolungamento degli ammortizzatori sociali per i settori più in crisi.
La legge di bilancio deve essere presentata alla Commissione Ue entro il 15 ottobre e alle Camere entro il 20 ottobre. Il varo deve avvenire entro il 31 dicembre. L'Italia, poi, può ora chiedere l'attivazione del Next generation plan a Bruxelles e per questo, ha annunciato il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, contestualmente al progetto italiano di legge di bilancio presentera' entro il 15 ottobre le linee guida del piano italiano per il Recovery fund (Piano nazionale di ripresa e resilienza) per poter essere pronta appena le risorse europee saranno disponibili.
La Commissione Ue ha tempo due mesi per esaminare il piano italiano e un altro mese può essere impiegato dall'Eurogruppo per il suo vaglio. La Commissione Ue avrebbe intenzione di rendere operativo il piano dal 1 gennaio 2021 e l'Italia intende poter presentare le sue richieste fin dalle prime settimane del 2021, anche se alcuni Paesi frugali sembrano voler rallentare l’iter.
Oltre a manovra e Recovery Plan, ottobre sarà un mese cruciale per il governo e la sua maggioranza, con molte scelte da compiere e nodi da sciogliere. Tra la decisione sulla fine dello stato di emergenza e la revisione dei decreti sicurezza, la riforma elettorale e la delega per il ridisegno dei collegi elettorali, l'esecutivo guidato da Giuseppe Conte ha molti fronti aperti su cui impegnarsi. E lo stesso premier ha spiegato che "dobbiamo rialzarci per accelerare, non per stare in piedi come prima".
Resta poi aperto il dibattito tra Pd e M5s sull'uso o meno dei fondi del Mes. E sempre in una dialettica tra Pd e M5s si aprirà il dibattito sulla revisione dei decreti sicurezza, una revisione chiesta da Zingaretti e su cui Conte ha aperto, ma senza fissare paletti. Formalizzato il Sì alla riforma che riduce a 600 i parlamentari che verranno eletti dalle prossime elezioni politiche, il governo ha poi due mesi di tempo per esercitare la delega per la ridefinizione dei collegi, solo dopo questi due mesi la riforma sarà effettivamente applicabile.
E' invece di nuovo in alto mare il dibattito sulla legge elettorale, la cui riforma avrebbe dovuto andare in aula alla Camera lunedì prossimo e che invece è stata rinviata in commissione Affari costituzionali, con uno slittamento che farà capire, fin da inizio mese, se le nuove regole di voto prenderanno la strada di un percorso accelerato o di un iter assai più lento.
Il 15 ottobre scadrà anche la proroga dello stato di emergenza dichiarato dal governo per affrontare l'epidemia di coronavirus e l'esecutivo dovrà decidere se reiterare tale stato fino al 31 dicembre o scegliere una soluzione light di proroga delle singole norme e dei singoli provvedimenti di tutela.