Via libera alla proroga del superbonus al 110%: la commissione Bilancio della Camera ha approvato l'emendamento riformulato che proroga, come anticipato, il superbonus al 110% per le spese documentate per lavori sismici e di efficienza energetica effettuate entro il 30 giugno 2022 (tranne per le case popolari Iacp per cui il periodo viene esteso fino al 31 dicembre 2022). Il loro rimborso, per quanto riguarda la parte spesa nel 2022, avverrà in quattro quote annuali di pari importo (invece delle cinque previste finora).
Il testo dell'emendamento riformulato e approvato prevede che per gli interventi di efficientamento energetico o antisismici effettuati dai condomini, o dalle persone fisiche, al di fuori dellesercizio di attività di impresa, arte o professione, con riferimento agli interventi su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche, per i quali alla data del 30 giugno 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dellintervento complessivo, la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022. Per gli interventi effettuati dagli istituti autonomi case popolari (Iacp), per i quali alla data del 31 dicembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dellintervento complessivo, la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 30 giugno 2023.
La norma, ha spiegato il relatore Stefano Fassina (Leu), impegna 7,5 miliardi di euro. L'emendamento approvato, in particolare, estende il bonus fino al 30 giugno 2022 con ulteriori 6 mesi di proroga per chi ha già sostenuto le spese dal 1 luglio 2022.Infine, su Mps non cambia la misura sulle Dta pensata per favorire le aggregazioni, ma un emendamento alla manovra riformulato e approvato dalla commissione Bilancio della Camera prevede che il ministro dell'Economia dovrà riferire in Parlamento "preventivamente" in ordine a eventuali operazioni di aggregazione o di variazione di partecipazione detenuta dal Mef in Mps”, soluzione di compromesso proposta dal Tesoro per venire incontro ai rilievi del M5S contrario alla riprivatizzazione della banca senese, ora controllato dall’azionista pubblico con il 64,2% del capitale.
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