Economia
Materie prime, la corsa dell’acciaio: verso l’anno dei record di Rodasteel
Balzo dei volumi superiore al 40%. La previsione è di chiudere l’anno con una produzione di 350mila tonnellate: dato vicino ai massimi storici
Ripresa cinese e recupero della domanda globale di materie prime: il gruppo lecchese Rodacciai stima un’”ondata di nuovi ordini” da qui al mese di ottobre. “La previsione è di chiudere l’anno a 350mila tonnellate, se non è il massimo storico ci siamo vicini”, spiega il presidente del gruppo Gianluca Roda al Sole 24 Ore. Già nel consuntivo dei primi mesi- continua il Sole 24 Ore- il balzo delle quantità è evidente: una crescita del 45% a livello di gruppo che pare destinata a proseguire, tenendo conto degli ordini acquisiti, superiori del 30% rispetto al 2018, considerato anno “d’oro” per il big dell’acciaio.
“Si tratta di crescita vera- aggiunge Roda- con una domanda di arrivo da numerosi settori, a partire dall’automotive. Non credo proprio si possa parlare di una bolla speculativa o di una corsa a riempire i magazzini”. “Per gli ordini che consegno a ottobre- aggiunge l’imprenditore- non siamo in grado di fare i prezzi. Definiamo le quantità e poi stiamo a vedere l’oscillazione del mercato. Il cliente, ad ogni modo, compra comunque, anche senza un’indicazione di prezzo. Io stesso devo ancora definire i miei acquisti per il mese di luglio. E sulla base di quello che sento, prevedo un aumento di altri 100 euro per tonnellata: oggi per il mio mix di acquisiti siamo attorno a quota 700, si tratta quindi di un rincaro consistente, situazione che peraltro ormai va avanti da molti mesi”.
Ma l'effetto della corsa dei prezzi- sottolinea il Sole 24 Ore- è ben visibile già nei numeri del primo trimestre del gruppo lecchese: ricavi lievitati di oltre il 40%, Ebitda in rapporto alle vendite quasi quadruplicate rispetto al 2020, tutti dati superiori anche rispetto al budget.
“L’ipotesi di fine anno- aggiunge Roda al Sole- è quella di arrivare a sviluppare 650-680 milioni di ricavi, anche in questo caso siamo vicini al top di sempre. I clienti ad ogni modo hanno capito che si tratta di un trend globale, l’aumento dei prezzi è a monte della nostra attività, non siamo speculatori. Sentendo i racconti dei miei fornitori, del resto, so di acciaierie che hanno preso già ordini per il 2022: non mi pare che questo trend possa esaurirsi a breve”.