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Economia
Mediobanca, Caltagirone diserta l’assemblea ma sale almeno dello 0,12%

Mediobanca, Caltagirone sale al 5,6%

L’assemblea di Mediobanca porta con sé alcune notizie “succose”. Prima di tutto: Francesco Gaetano Caltagirone è salito, almeno, dello 0,12% nel capitale di Piazzetta Cuccia. Perché almeno? Perché l’obbligo di comunicazione delle partecipazioni rilevanti stabilito da Consob scatta al 10% e di conseguenza l’ingegnere romano può anche aver nascosto le sue carte in vista di mosse future. Tra l’altro, ha scelto di non portare le sue azioni in assemblea, segno evidente che c’è ancora qualche frizione da sistemare. 

Confermata la partecipazione appena sotto il 20% della Delfin che fu di Leonardo Del Vecchio e che oggi è guidata da Francesco Milleri. In questo caso la scelta è stata quella di presentarsi ma di astenersi su due dei punti all’ordine del giorno, quelli relativi alla remunerazione. Segnali per ora piuttosto blandi, ma è chiaro che i mesi che ci separano dal rinnovo del consiglio di amministrazione saranno cruciali

Ma ci sono altre partite fondamentali che dovranno essere giocate in questi mesi. "Siamo sempre aperti, parliamo con tutti. Ma alla luce del nostro piano e della congiuntura dobbiamo essere vigili e prudenti". Così l'ad di Mediboanca Alberto Nagel ha risposto alla domanda di un socio, durante l'assemblea, sull'interesse per Banca Generali, Fineco o altre società di risparmio gestito. "Abbiamo una posizione molto interessante nel settore private e nel settore premiere di CheBanca!" e "Abbiamo il dovere di mettere tutte l'energia e il capitale su questa crescita", ha premesso Nagel rilevando che "Per cambiare questo tipo di corso e metterci in un'operazione straordinaria dobbiamo essere prudenti perché comportano rischi maggiori": "Sono operazioni molto interessanti sulla carta ma quando si entra nella fattibilità è diverso"

"La remurazione in banca – ha aggiunto Nagel - delle persone è diventata di una complessività che lei non immagina. lo la chiamo tamagotchi. Non si può legare strettamente la remunerazione all'utile per azione perché in banca bisogna farla pesate per il rischio", ha spiegato parlando dei bonus legati, per legge, ai diversi parametri che misurano i risultati.
 

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