Padroni e operai salvano la ditta. La Brianza smentisce Virzì
Lavoratori e proprietari che si mettono insieme per salvare l'azienda. Altro che Virzì. Con una soluzione a sorpresa, lo storico marchio Serrature Meroni, che nella Brianza è nato e cresciuto, passa nelle mani di una compagine imprenditoriale particolare legata alla produzione anziché alla finanza, proponendo una nuova visione industriale che punta alla centralità del lavoro. Principale motore di questo cambiamento sono stati gli stessi lavoratori e il management dell'azienda, insieme alla famiglia Meroni, che hanno deciso di scendere in campo studiando una formula societaria decisamente insolita.
Formula articolata su tre componenti pressoché paritarie: il team dei lavoratori e il management, la famiglia Meroni e il partner straniero, il Sig. Suvichai.
"La nuova squadra societaria compie una piccola rivoluzione - assicura una nota -, che guarda al tempo stesso alla solida tradizione aziendale e al futuro. Non è, infatti, cosa di tutti giorni in Italia che un gruppo di lavoratori e di manager decida di investire sul proprio lavoro, per promuovere e rilanciare l'azienda, come non è comune che lo faccia pensando di mantenere intatta la realtà produttiva nel territorio italiano".
Va detto infatti che l'ingresso del partner asiatico, assicurano, non è assolutamente pensato in vista di una delocalizzazione della produzione.
"In azienda sentivamo che i tempi per una riappropriazione industriale e imprenditoriale, dopo un passato di puro stampo finanziario, erano maturi", ha spiegato l'amministratore delegato Massimo Margareci, alla guida del team che ha proposto e condotto in porto l'operazione. "Così abbiamo deciso di metterci in gioco con le due parti che sentivamo vicine e che sapevamo di poter coinvolgere in un progetto a lungo termine".
Da una parte la famiglia Meroni, che era rimasta con una quota di minoranza e che rientra ora in forze, con una terza generazione tutta al femminile; dall'altra un partner industriale, il principale fornitore thailandese di Serrature Meroni, con il quale lavoriamo fianco a fianco dal 2005 e che avrà un ruolo assolutamente strategico, dal punto di vista delle sinergie produttive e per l'apertura di nuovi mercati, soprattutto nel Far East."
"La nostra azienda, operativa da quasi 70 anni, è una realtà non sacrificabile, come non lo è il lavoro dei 100 dipendenti, un patrimonio di esperienza inalienabile", prosegue Margareci. "Basti pensare che nel gruppo di persone che hanno deciso di rilevare le quote - in buona sostanza tutti quelli che oggi guidano l'azienda nei suoi vari reparti - vi sono rappresentate tutte le principali divisioni dell'azienda: la produzione, l'amministrazione, il commerciale. E vi sono sia persone arrivate negli ultimi anni, sia persone che sono nate professionalmente in Serrature Meroni e che lavorano qui da decenni. Quest'ultime rappresentano la continuità di una storia produttiva che non vogliamo vedere stritolata dalle logiche a breve termine”. Il capitale umano, appunto.