Mps, Giani strizza l'occhio ai sindacati: "Insieme per stop M&A con UniCredit" - Affaritaliani.it

Economia

Mps, Giani strizza l'occhio ai sindacati: "Insieme per stop M&A con UniCredit"

Il Pd toscano contro il Governo sulla privatizzazione di Siena

Sponda del Pd toscano di Eugenio Giani ai sindacati dei bancari contro il piano del governo di vendere Mps a UniCredit. Mentre proseguono i lavori per l'individuzione del nuovo Ceo di Unicredit (la banca ha in agenda un Cda per giovedì 10 che, tra gli altri temi, toccherà anche quello urgente della governance) e l'identikit del successore di Jean Pier Mustier si fa più definito, la politica regionale toscana entra a gamba tesa nel progetto di fusione (ancora solo sulla carta e ipotetico) di Montepaschi con l'istituto di Piazza Gae Aulenti.

Al termine della riunione con i sindacati il presidente della Regione Toscana Giani ha rilasciato un comunicato stampa ufficiale dal titolo "Lavoriamo insieme per fermare la fusione". Questo perchè, a quanto risulta alle organizzazioni sindacali ed evidentemente anche alla politica locale, gli esuberi in quel caso sarebbero eccessivi. Si parla di 6 mila esuberi, a fronte di circa 3 mila esuberi nell'ipotesi di piano in ottica stand alone. Ma il punto, secondo Giani, non è solo quello: il politico sottolinea, infatti, anche la perdita d'identità.

"La situazione economica in Toscana è di estrema gravità - ha proseguito il presidente - e come sul piano dell'emergenza sanitaria si affronta il Covid con tutti gli interventi necessari allo stesso modo dobbiamo essere consapevoli che l'emergenza economica non può tollerare progetti quali la fusione del Mps con Unicredit, che comporterebbe 6 mila esuberi e l'assoluta perdita di identità di una banca che da secoli trova in Toscana una sede privilegiata", afferma.

Un intervento piuttosto irrituale in un momento in cui, oltretutto, Bce e Commissione Ue spingono per la privatizzazione, il Governo sta cercando di trovare la quadra sull'uscita del Mef (che ha circa il 64% della banca) dal capitale e una parte di establishment spinge per individuare un cavaliere bianco in grado di farsi carico dell'istituto senese. Da oltre una decina d'anni si parla di "risanare" il Monte anche grazie a un'aggregazione che possa creare valore. Ma quest'ipotesi non ha mai preso concretezza. La più antica banca d'Italia se non del mondo ha sempre proseguito per la sua strada.

La politica però oggi deve fare i conti anche con la Vigilanza bancaria unica, la cui regia è in mano alla Bce. Stretta tra questi poteri e altrettante incognite, quale sarà dunque il futuro di Mps? Molto dipenderà anche dal nuovo Ceo di Unicredit, dalla sua visione e dalle garanzie che la banca riuscirà a spuntare con il Tesoro, oltre che dai delicati equilibri all'interno dell'esecutivo. Parlando domenica con il Corriere della Sera il presidente designato, Pier Carlo Padoan, ha spiegato che il nuovo Ceo dovrà avere "un forte standing internazionale, conoscenza consolidata del sistema bancario, leadership inclusiva e visione strategica". Entro la fine del mese di dicembre la casella del nuovo capo-azienda dovrebbe andare al suo posto.