Economia

Mps, nuova grana giudiziaria: sotto inchiesta Bastianini e Bivona

Nella nuova indagine sono coinvolti anche dei giornalisti

Mps, aperta una nuova indagine

C’è un’inchiesta segreta alla procura di Milano su un nuovo filone della vicenda che coinvolge il Monte dei Paschi di Siena. Un’indagine su cui stanno lavorando da oltre un anno i magistrati Maurizio Romanelli, Paolo Filippini e Giovanni Polizzi, che hanno indagato l’ex amministratore delegato Guido Bastianini per insider trading e manipolazioni del mercato. Lo riporta il Domani, in un articolo a firma di Emiliano Fittipaldi. Nell'approfondimento del quotidiano edito da Carlo De Benedetti si fanno nomi e cognomi, oltre a Bastianini. In particolare, si tratta del finanziere Giuseppe Bivona, patron del fondo Bluebell che, con le sue denunce, aveva fatto avviare le indagini su manager come Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, già condannati per aggiotaggio e false comunicazioni sociali in primo grado e oggi coinvolti in un altro procedimento per falso in bilancio

"Un nuovo scontro - si legge ancora nell'articolo de il Domani -, dunque, tra la procura e l’ufficio dei gip di Milano. Che fa seguito a quello, durissimo, tra i pm che avevano chiesto più volte l’archiviazione delle posizioni di Profumo e Viola e il giudice Guido Salvini, che si è sempre opposto alla richiesta ordinando la prosecuzione delle indagini. Salvini, come vedremo più avanti, appare anche nelle carte della nuova inchiesta per insider trading: viene infatti indicato dalla finanza tra i contatti di Bivona. Non è l’unico colpo di scena contenuto nei faldoni".

In tutto gli esposti sono quattro. Il primo è legato a un articolo di Repubblica sulle misure di rafforzamento patrimoniale di banca Mps per 700 milioni anche a capo del Mef («notizie diffuse in modo inesatto e fuorviante... che ha portato Mps ha una perdita del 6 per cento», si legge nella denuncia); un secondo prende invece di mira una serie di lanci di agenzia di fine ottobre 2020, in cui si davano informazioni numeriche segrete «sull’accantonamento deliberato dalla banca per rischi legali (470 milioni, ndr), su aumento di capitale (1,5 miliardi, ndr) e alla ipotetica operazione di fusione con Unicredit». 

La terza denuncia di Mps alla procura di Milano tira in ballo Bivona in persona, che avrebbe indebitamente acquisito secondo Mps un’informazione privilegiata, cioè «la creazione di una data room da parte della banca, informazione (poi) fornita anche alla stampa e indebitamente divulgata». Infine, il quarto esposto di Mps cita un altro articolo di Repubblica in merito ai dettagli del nuovo piano industriale, con notizie sensibili e segrete rilanciate sempre da Bivona attraverso alcune dichiarazioni all’Ansa, con cui il finanziere annunciava la sua ennesima denuncia alla Consob e alla procura di Roma proprio sulla base degli articoli di Repubblica, accusando una gestione «amatoriale» delle informazioni riservate da parte di Mps.

"Partendo da queste denunce - prosegue Fittipaldi - , il nucleo di polizia economico-finanziario della Gdf di Milano delegato dai magistrati comincia a lavorare su alcuni profili. Innanzitutto su quello di Bivona, che con Bluebell possiede 25 azioni di banca Mps (pari oggi a 17,5 euro), e che contemporaneamente «opera da anni – si legge in un vecchio comunicato della banca – quale consulente di fondi internazionali che hanno convenuto in giudizio banca Mps formulando domande risarcitorie per importi significativi». In effetti, risulta che il finanziere con natali romani sia consulente del fondo inglese Alken e degli americani di York, che hanno fatto cause a Mps rispettivamente per 450 e 186 milioni di euro. Bivona è spesso dipinto dalla stampa amica come paladino dei piccoli risparmiatori, mentre secondo Mps la sua battaglia campale contro i manager dell’istituto avrebbe anche «un interesse di natura professionale». Di più: la banca in questi anni lamenta come Bivona e i fondi che lo hanno assunto come advisor non hanno reso «noti i termini e le condizioni del rapporto di consulenza tra lo stesso e i fondi in questione»".

"Più significativi, per le indagini che ipotizzano i reati di insider trading e aggiotaggio, gli incroci tra le utenze degli indagati con i giornalisti. Sono decine, con i cronisti delle testate e le agenzie più importanti del paese. Pm e finanzieri si concentrano però sulle telefonate tra Bivona e l’autore dei pezzi di Repubblica citati nella denuncia su Mps, cioè Greco, definito «autore di articoli, talvolta in esclusiva, dedicati a Mps». E su quelli tra Bastianini e Dimito del Messaggero, non presente negli esposti ma indagato anche lui dalla procura per alcuni articoli assai informati sulla banca. Gli investigatori elencano come il 23 luglio 2020 Bivona e il giornalista di Repubblica si sentano per 20 minuti. Il giorno dopo, il giornale esce con lo scoop «La Bce vuole dal Tesoro 700 milioni per Mps». La nota della Gdf ricorda che il titolo «subisce un decremento del 6,06 per cento»".

Tre mesi dopo, il 28 ottobre, altra telefonata di cinque minuti tra i due. È lo stesso giorno in cui Bivona sente per due volte «un’utenza intestata all’agenzia Reuters». Il giorno dopo la Gdf registra come Reuters «riveli in lingua inglese l’entità dell’accantonamento per i rischi legali in 470 milioni di euro», mentre due giorni dopo un nuovo pezzo di Greco riprende le agenzie e annuncia come «Mps accantona mezzo miliardo». Il 13 gennaio 2021, nel giorno in cui esce la vicenda del piano, Bivona chiama Greco per 28 minuti (dunque l’interlocuzione è successiva al pezzo “denunciato” poi dalla banca). «Il 28 gennaio Bivona chiama il giornalista Greco; il 31 gennaio Repubblica pubblica l’articolo “Mps, ecco il piano per ridurre il rischio dei rimborsi miliardari”», concludono gli investigatori. Le analisi dei militari convincono i pm a iscrivere Greco (che sembra aver fatto solo il proprio lavoro) nel registro degli indagati. Insieme al collega Dimito del Messaggero. Che finisce anche lui nel decreto di autorizzazione all’acquisizione di dati di traffico telefonico e telematico datato 16 marzo 2022 per via dei suoi numerosi contatti con Bastianini.