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ANBI, conclusa l’Assemblea 2025 “Serve acqua per coltivare la Pace” insieme ai Ministri Tajani e Lollobrigida
Gargano (ANBI): “Dobbiamo curare la risorsa idrica con maggiore attenzione per il settore agroalimentare, che è uno degli elementi distintivi del nostro Paese”

ANBI, terminata l’edizione 2025 dell’Assemblea “Serve acqua per coltivare la Pace”: un dibattito con i Ministri Lollobrigida e Tajani su risorse idriche e strategie contro i cambiamenti climatici
Si è conclusa oggi l’annuale Assemblea ANBI “Serve acqua per coltivare la Pace” presso il Carpegna Hotel Palace di Roma. La mattinata si è aperta con gli interventi del Presidente dell’ANBI Francesco Vincenzi, il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini, l’Assessore all’Agricoltura delle Regione Lazio Giancarlo Righini e Cristiano Fini, Presidente CIA. Presenti anche il Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani e il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida. Si è poi conclusa con l’intervento del Ministro Tajani ed i saluti finali del Direttore Generale dell’ANBI Massimo Gargano.
L’Assessore Righini, ha dichiarato: “Ci dobbiamo confrontare costantemente con manifestazioni di maltempo sempre più violente. Non possiamo fare altro che lavorare per allestire un sistema, che possa mitigarne le conseguenze: in questo i Consorzi di bonifica, custodi del territorio, possono avere un ruolo fondamentale”.
L’Assessore Righini ha sottolineato che i dati forniti da ANBI sono preoccupanti e richiedono grande attenzione. Ha evidenziato come il tema degli invasi artificiali rappresenti una sfida cruciale anche per la Regione Lazio, motivo per cui sono state adottate misure specifiche per favorire la realizzazione di invasi aziendali. Ha aggiunto che programmare lo stoccaggio della risorsa idrica deve essere una priorità assoluta, già affrontata con azioni concrete, tra cui il rinnovo della normativa regionale e lo stanziamento di risorse significative per la manutenzione.
Il Ministro Lollobrigida ha posto l’attenzione su vari temi: “Il M.A.S.A.F. , grazie all’aiuto di tutti, è riuscito a migliorare la propria efficienza, portando dal 54% al 79% la capacità di mettere a terra le risorse stanziate; per questo chiediamo di poter essere destinatari di un’eventuale rimodulazione di risorse inutilizzate del P.N.R.R. da dedicare ad interventi per il settore idrico e per la produzione di energia rinnovabile, dove i Consorzi di bonifica ed irrigazione dimostrano grande capacità realizzativa e di spesa. Un altro fronte aperto è quello della manutenzione idraulica, spesso rallentata da anacronistici burocratismi, il cui superamento potrebbe garantire un 30% in più nella capacità di stoccare acqua nei bacini del nostro Paese”.
Il Ministro Lollobrigida ha affermato che l’Italia è riuscita a cambiare la strategia dell’Unione Europea, che mirava a mettere in contrapposizione agricoltura ed ambiente, contraddicendo un principio fondante della UE, che individuava centrale la sicurezza alimentare, garantita dalle campagne; in seguito la P.A.C. riconosceva anche il ruolo dell’agricoltore come custode del territorio. Il Ministro ha concluso dichiarando che oggi si rischia nuovamente di stravolgere questa visione e per questo siamo contrari al Fondo Unico, che rischia di penalizzare il settore primario.
Il Presidente dell’ANBI, Francesco Vincenzi ha lanciato un appello chiaro: “I cambiamenti climatici ogni giorno ci presentano il conto dei danni, e non possiamo permetterci il lusso di usare le risorse disponibili solo per riparare, invece che per prevenire”. Ha sottolineato quanto sia necessario investire nella manutenzione e ha invitato a guardare con maggiore determinazione all’Europa. Secondo Vincenzi, senza adeguati strumenti finanziari non si può affrontare in modo efficace la sfida climatica.
Il Presidente ha ricordato come l’esperienza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza abbia dimostrato che il sistema dei Consorzi di bonifica è capace di spendere bene e nei tempi previsti i fondi europei. “È per questo che mettiamo a disposizione il nostro mondo per rilanciare il Paese, fondandolo su un modello di sviluppo che metta al centro i valori dei nostri territori”.
Vincenzi ha quindi proseguito, spiegando che il mondo dei Consorzi ha dimostrato non solo efficienza nei tempi, ma anche una forte visione progettuale. “Questa capacità deriva dal fatto che i nostri uomini e le nostre donne conoscono il territorio e sanno cosa fare per migliorarlo”. Ha auspicato che la politica permetta al sistema consortile di intervenire sempre più anche a servizio delle comunità, in particolare di quelle che vivono nelle aree interne. Da parte sua, queste zone rappresentano il cuore pulsante del Paese e chi le abita ha diritto a restare e a fare impresa. “A quel 60% di territorio dobbiamo dare risposte concrete”.
Secondo Vincenzi, ANBI intende farlo attraverso una proposta di legge che consenta ai Consorzi di gestire la manutenzione di quei corsi d’acqua che, in passato, hanno creato gravi problemi, ma che possono e devono tornare a essere una risorsa per i territori. Vincenzi ha ricordato anche alcuni numeri chiave: il fatturato dell’agroalimentare italiano è di 262,7 miliardi di euro, che arrivano a 707 miliardi di euro considerando l’intera filiera. “La nostra DOP Economy contribuisce a portare nel mondo il prestigio e il valore dell’Italia”.
Infine, ha spiegato il significato del titolo scelto per questa edizione dell’Assemblea: “‘L’acqua coltiva la Pace’ è un messaggio che abbiamo voluto lanciare in un momento segnato da conflitti, molti dei quali legati proprio all’acqua. Ma l’acqua può essere anche uno strumento di pace, perché produce cibo. E il cibo è l’azione più democratica per costruire la pace: deve essere giusto, accessibile a tutti e di qualità”.
Il Direttore Generale dell’ANBI Massimo Gargano, ha dichiarato in conclusione: “La Water Resilient Strategy della U.E.? È un piano interessante, ma tiepido rispetto ad un tema primario per tutti i Paesi europei, ma doppiamente importante per l’Italia, dove la filiera estesa legata all’acqua vale 707 miliardi di euro. Dobbiamo sicuramente seguire le linee guida, indicate dal piano europeo, tenendo presente che il nostro approccio deve essere però diverso da quello dei Paesi del Nord Europa. Dobbiamo curare la risorsa idrica con maggiore attenzione per il settore agroalimentare, che è uno degli elementi distintivi del nostro Paese e per il quale il ruolo dell’acqua è assolutamente centrale”.
L’intervista a Massimo Gargano, Direttore Generale dell’ANBI
Al termine dell’Assemblea, il Direttore Generale dell’ANBI Massimo Gargano ha dichiarato: “La situazione del nostro Paese è divisa in due: da un lato, al Sud, soffriamo già gravi problemi di siccità, con impatti pesanti su economia, occupazione e sul Made in Italy agroalimentare; dall’altro, al Nord, la condizione non è ancora preoccupante. Tuttavia, il problema principale è l’aumento delle temperature nel Mediterraneo, che accumula enormi quantità di energia nell’atmosfera, poi liberata sotto forma di eventi estremi, come quelli che abbiamo visto non solo in Italia, ma in tutto il mondo, basti pensare a quanto accaduto in Texas”.
“Oggi”, ha proseguito Gargano, “abbiamo parlato della necessità di usare al meglio i fondi di coesione per mantenere unito il Paese e di come si possano recuperare le aree interne grazie ai bacini multifunzionali, proposti da Coldiretti e ANBI, capaci di dare risposte concrete. Attualmente stocchiamo solo l’11% dell’acqua piovana: potremmo arrivare al 50%. I Consorzi di bonifica hanno già fornito progetti esecutivi pronti. Abbiamo anche ribadito che l’acqua è un bene pubblico, da trattare in modo diverso rispetto al gas o all’energia, perché è essenziale per l’agroalimentare italiano”.
“Insieme al Ministro Lollobrigida e poi al Ministro Tajani abbiamo affrontato la questione della Water Resilience Strategy: una dichiarazione di principio che, senza azioni forti e risorse adeguate, per noi non basta. Abbiamo affidato questo obiettivo al Ministro degli Esteri. Si tratta di un progetto con una visione: 10.000 piccoli e medi invasi da realizzare entro il 2030, tutti in terra, multifunzionali e capaci di rispondere a esigenze diverse – irrigazione, potabile, produzione di energia (fotovoltaico galleggiante, idroelettrico con pompaggio), ricarica delle falde. Questa multifunzionalità è la loro forza e modernità. Di fronte a piogge violente, bombe d’acqua, grandinate e venti intensi causati dall’eccesso di energia in atmosfera, servono strumenti per l’adattamento, non più solo mitigazione. Le politiche vanno fatte e vanno fatte in fretta”, ha concluso Gargano.
L’intervista al Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani
Alla fine dell’Assemblea ANBI, il Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani ha dichiarato: “Dobbiamo iniziare a pensare a un grande piano europeo per le infrastrutture idriche, che includa anche luoghi dedicati alla raccolta e conservazione dell’acqua, compresa quella piovana. Non possiamo più permetterci di disperdere la risorsa che abbiamo. Serve una strategia comune che consenta, anche in prospettiva futura, di costruire un vero e proprio mercato europeo dell’acqua, così come già esiste per l’energia. È su questo che dobbiamo iniziare a riflettere”.