Biliarditaly: dalla tradizione familiare all’innovazione nel design del tavolo da biliardo, l’intervista al CEO Mirko Adami - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 16:26

Biliarditaly: dalla tradizione familiare all’innovazione nel design del tavolo da biliardo, l’intervista al CEO Mirko Adami

Adami (Biliarditaly): “Non esisteva un’azienda specializzata in biliardi trasformabili in tavoli da pranzo. Abbiamo scelto di dedicarci completamente a questa tipologia perché ritenevamo che rappresentasse il futuro del settore, scelta che si è rivelata v

di Federica Toscano

Biliarditaly: artigianalità, design e sostenibilità ridefiniscono il concetto del tavolo da biliardo. L’intervista al CEO Mirko Adami

Fondata sulle radici di un’antica tradizione familiare che risale al 1958, Biliarditaly ha saputo trasformare un mestiere consolidato in un progetto contemporaneo e audace. Dopo decenni di lavoro nel settore dei biliardi classici, il giovane Mirko Adami ha deciso, con coraggio e visione, di dare una svolta: immaginare il biliardo non più come esclusivo oggetto di gioco, ma come elemento di design, perfettamente integrabile negli interni domestici. Da questa intuizione è nata un’azienda che unisce l’artigianalità storica con l’innovazione moderna.

Oggi Biliarditaly propone tavoli da biliardo progettati per trasformarsi in eleganti tavoli da pranzo, grazie a soluzioni tecniche e stilistiche sofisticate. Ogni modello, dalle linee pulite e minimal alle varianti più ricercate, è pensato per offrire un connubio tra funzionalità, qualità artigianale e estetica contemporanea. Questo approccio non è solo estetico: Biliarditaly punta anche alla sostenibilità, con un progetto “Carbon Neutral” attraverso iniziative di riforestazione, dimostrando come tradizione, design e responsabilità ambientale possano andare di pari passo.

L’intervista di Affaritaliani a Mirko Adami, CEO di Biliarditaly

Come nasce Biliarditaly e in che modo la sua storia familiare ha influenzato lo sviluppo del brand?

Biliarditaly è un’azienda che ho fondato nel 2021, subito dopo la pandemia. Nasce da una serie di riflessioni personali legate al fatto che la mia famiglia opera nel settore del biliardo dal 1958: mio nonno fondò la prima azienda, poi portata avanti dai suoi figli, cinque dei suoi otto. Io rappresento la terza generazione: sono sempre cresciuto in mezzo ai biliardi, perché mio padre era responsabile proprio del ramo dedicato al biliardo. Proprio per questa lunga familiarità, inizialmente mi ero un po’ allontanato da questo mondo: quando vuoi avviare un progetto personale, non sempre desideri rimanere legato all’attività di famiglia”.

Il periodo del COVID, però, mi ha dato la possibilità di riflettere e guardare al mercato da una prospettiva diversa, più orientata all’arredamento e non solo all’intrattenimento. Da qui è nata l’idea di portare il biliardo dentro le case, e non più soltanto nelle sale da gioco, grazie a una serie di innovazioni tecniche e produttive che ci hanno permesso di sviluppare biliardi sempre più sottili e utilizzabili anche come tavoli”.

Ragionando in questa direzione, il settore ha iniziato a interessarmi davvero: dopo la pandemia si era tornati a dare grande importanza alla casa e alla qualità del vivere domestico. Ho quindi capito che era il momento giusto per concretizzare quest’idea, su cui l’azienda di famiglia non si era ancora sperimentata. Ho aperto un ramo interno dedicato esclusivamente al biliardo–tavolo: inizialmente era parte della stessa azienda, poi ci siamo separati per ragioni organizzative ed economiche, poiché non avevamo il budget necessario per crescere come volevamo”.

A un certo punto ho espresso chiaramente la volontà di dedicarmi completamente al mondo dell’arredamento. L’azienda resta comunque familiare: ci siamo io, mio padre, mio zio e mio fratello. Io sono il titolare e loro collaborano con me, mantenendo la stessa squadra che storicamente ha lavorato nel mondo del biliardo”.

Da dove nasce l’idea del tavolo da biliardo trasformabile e quale filosofia guida oggi il vostro design?

Il biliardo–tavolo è stata fin dall’inizio la nicchia su cui volevamo posizionarci. Quando ho fondato l’azienda, sono partito dal marketing e dal posizionamento del prodotto: analizzando il mercato, ho notato un vuoto. Non esisteva un’azienda specializzata in biliardi trasformabili in tavoli da pranzo; c’erano solo tentativi sporadici. Noi abbiamo scelto di dedicarci completamente a questa tipologia perché ritenevamo che rappresentasse il futuro del settore, scelta che si è rivelata vincente”.

L’idea nasce da un’esigenza reale del cliente: gli spazi abitativi si sono ridotti negli anni e molte persone desideravano un biliardo che potesse svolgere una doppia funzione. Da lì si è aperto anche il tema del design: se il biliardo entra in casa, non può avere l’aspetto classico in noce, massiccio e pesante; deve integrarsi nell’arredamento moderno”.

Qui entrano in gioco le due anime dell’azienda: io, che curo il design e l’immagine del prodotto, e mio padre, che si occupa della parte tecnica. Insieme abbiamo dato vita a una linea caratterizzata da uno stile minimal, pulito, essenziale. Alcuni modelli hanno gambe più ricercate, per una clientela specifica, ma mantengono comunque forme sottili e monoblocco”.

La nostra filosofia è innovare costantemente: siamo stati i primi a realizzare biliardi in cristallo, oggi tra i nostri modelli più venduti. Abbiamo creato il biliardo più sottile al mondo, lo Slim, spesso solo 7 cm, simile a un tavolo. L’anno scorso abbiamo lanciato il primo modello al mondo con superficie a specchio”.

Continuiamo a sperimentare materiali atipici per il biliardo e persino per i tavoli da pranzo: il cristallo, ad esempio, è complesso da gestire per un biliardo per via dei pesi e della stabilità, ma riuscire a realizzare questi prodotti dà una grande soddisfazione”.

Che ruolo ha la sostenibilità nel modello di business di Biliarditaly e come si concretizza il vostro impegno “Carbon Neutral”?

La sostenibilità è un tema per me molto importante, che ho portato naturalmente all’interno dell’azienda. Il primo passo è stata l’ottimizzazione delle risorse produttive, per ridurre al minimo gli sprechi: è il punto di partenza ideale per qualsiasi azienda, perché ridurre lo spreco è sostenibile sia per l’ambiente sia per i costi aziendali, e anche per quelli del cliente finale”.

Noi, in realtà, non siamo un’azienda ad alte emissioni: utilizziamo materiali naturali come legno massello, pietra e lana per i tessuti, e pochissima plastica. Il nostro impatto era già relativamente basso, ma ho sentito la necessità di fare un passo ulteriore: compensare ciò che non può essere eliminato”.

A fine 2022 abbiamo richiesto a un’azienda esterna la misurazione dell’impatto ambientale per ogni biliardo prodotto. Abbiamo calcolato quindi una stima delle emissioni per singolo pezzo e abbiamo avviato un sistema di compensazione tramite la piantumazione di alberi: circa due alberi e mezzo per ogni biliardo venduto”.

In due anni abbiamo già piantato oltre 950 alberi, generando quasi un ettaro di nuova superficie boschiva e compensando circa 250 tonnellate di CO₂. Inizialmente volevamo creare un nostro bosco aziendale, ma la crescita delle richieste ci ha portato ad affidarci a un’associazione specializzata, che gestisce progetti di riforestazione in diverse aree del mondo. Attualmente, ad esempio, contribuiamo a un progetto di recupero forestale in California dopo un grande incendio. Sul nostro sito è disponibile il link alla “foresta” che stiamo creando: è possibile consultare i dati, le foto e l’avanzamento del progetto nel tempo”.

Qual è la visione futura di Biliarditaly e quali obiettivi di crescita si propone di raggiungere nei prossimi anni?

Abbiamo un piano di sviluppo molto chiaro. Analizzando la nostra posizione attuale, nel mercato italiano di fascia alta siamo leader: confrontando i bilanci pubblici delle aziende del settore, abbiamo la quota più ampia”.

Il prossimo obiettivo è espandersi nel mercato dell’alto lusso. Per fare un parallelo con il mondo automotive: oggi operiamo nella fascia equivalente ad Audi o Mercedes; vogliamo arrivare a quella paragonabile a Bentley. Esiste un segmento di mercato inesplorato, con meno concorrenza e grandi possibilità per prodotti altamente ricercati”.

Per questo creeremo un nuovo brand, separato da Biliarditaly, per motivi di posizionamento: come insegna il marketing, un marchio percepito come ‘top di gamma’ deve rimanere coerente nella sua proposta. Il nuovo marchio ci permetterà di sperimentare materiali e design ancora più pregiati, investendo in progetti complessi che richiedono un’adeguata sostenibilità economica”.

A breve partirà una collaborazione per esporre i nostri prodotti in un aeroporto privato italiano, frequentato da una clientela molto elevata: un contesto che richiede un livello di esclusività assoluto. Per questo stiamo sviluppando un modello destinato a chi non si pone limiti di prezzo, ma cerca unicità, qualità e design. Il nostro obiettivo è lanciare ufficialmente il nuovo brand entro il 2026”.