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Congresso Nazionale FMSI: l'età biologica che vince sull'età anagrafica

di Redazione Corporate

Quello proposto dalla FMSI è un progetto che intende portare il valore della conoscenza scientifica nelle scelte strategiche del Paese

L’impatto delle malattie croniche non trasmissibili (NCDs) nel mondo

Ogni due secondi, nel mondo, una persona che ancora non ha compiuto settant’anni di età muore a causa di una malattia cronica non trasmissibile (NCDs): patologia cardiaca, cancro, diabete e patologia polmonare cui si aggiungono Parkinson, Alzheimer, depressione e altre patologie neurodegenerative, hanno superato la patologia infettiva come principali cause di morte a livello globale. Secondo il rapporto del OMS del 2022 “Invisible numbers: the true extent of noncommunicable diseases and what to do about them”, ogni anno le malattie croniche non trasmissibili sono responsabili del 74% dei decessi a livello globale e milioni di persone vivono con almeno una NCD. I soli malati di Alzheimer nel mondo ad oggi sono 55 milioni e la previsione è di 78 milioni nel 2030 e 133 milioni nel 2050. Si stima che i costi delle NCDs si elevino al 70-80% del budget totale che i Paesi europei spendono per la salute, con aggravi difficilmente quantificabili, anche per le singole famiglie, che impiegano importanti risorse per la cura e le attenzioni ai loro malati. In realtà questi dati, già molto allarmanti, sono destinati a peggiorare per diverse ragioni, fra le quali:

- tendenza all’aumento dell’inattività fisica;

- aumento epidemico di sovrappeso e obesità;

- aumento dell’aspettativa di vita, con il quale cresce parallelamente la probabilità di sviluppare tumori, malattie cardiovascolari e diabete.

Negli ultimi decenni, infatti, si è registrato un progressivo aumento della speranza di vita (84 anni per le donne e 79 per gli uomini), ma a causa delle NCD, che pesano per oltre il 75% sul carico di malattia globale, la speranza di vita libera da disabilità si attesta su valori molto più contenuti e simili per entrambi i sessi (circa 65 anni). Le NCDs rappresentano una spesa enorme per le economie globali e nazionali. Secondo il rapporto OMS, tra il 2011 e il 2030, il costo della perdita di produttività dovuta ai quattro principali gruppi di NCD è stimato in 30.000 miliardi di dollari; se a questi dati si aggiungono i costi dovuti alle malattie neurodegenerative, si arriva a 47.000 miliardi di dollari. Secondo l’OECD (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, che riunisce 53 Paesi fra i più ricchi del mondo), nonostante le NCDs pesino per il 60-80% sul carico di malattia complessivo, i Paesi membri spendono solo il 3% (e l'Italia anche meno) del loro budget sanitario per le attività di prevenzione e di salute pubblica per agire sui fattori di rischio, ampiamente modificabili, delle NCD. Da qui al 2030, l’investimento sui best buy (un set di misure attuabili in tutti i Paesi per la prevenzione e il trattamento delle NCD’s e, quindi, potenzialmente in grado di prolungare la vita in buona salute di milioni di persone) potrebbe generare benefici economici e sociali per oltre 230 miliardi di dollari nei Paesi a basso reddito.