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Enel, il gruppo guidato da Cattaneo al top della sostenibilità secondo gli indici globali
Enel: premiata dai principali rating internazionali per trasparenza climatica, governance avanzata e performance Esg sempre più apprezzate dagli investitori

Enel ai vertici mondiali per governance, trasparenza fiscale e qualità dei criteri Esg
Enel chiude il 2025 ai vertici delle principali classifiche internazionali sui criteri Esg, acronimo che viene utilizzato per valutare la sostenibilità, la governance e l'impatto sociale ed etico di un'azienda. Il gruppo guidato da Flavio Cattaneo ottiene, infatti, il primo posto nel Cdp Climate Change per la trasparenza sul clima e nell’Iss Quality Score, oltre a posizionarsi ai vertici degli indici Msci e Sustainability Esg, che misurano resilienza e gestione dei rischi nel lungo periodo. I dati emergono da un articolo del Sole 24 Ore dedicato proprio alla qualità della governance del gruppo.
Secondo uno studio della società di consulenza Sodali, società internazionale di advisory specializzata tra le altre cose proprio in attività di corporate governance, alla base delle ottime performance c’è, soprattutto, la struttura del consiglio di amministrazione: un board snello di nove membri, sette dei quali indipendenti, con competenze diversificate e un’elevata capacità di lettura delle esigenze del mercato.
La solidità dei flussi informativi interni e la capacità di coniugare tutela aziendale e richieste degli investitori sono indicate come leve decisive del miglioramento registrato negli ultimi anni. La governance si rafforza anche grazie al lavoro dei comitati endoconsiliari – tra cui controllo e rischi, remunerazione, corporate governance e sostenibilità – ritenuti allineati alle best practice internazionali.
Ulteriore punto di forza è risultato il processo di induction, che aggiorna costantemente i consiglieri sui temi più strategici: transizione energetica e rinnovabili, reti intelligenti, scenari regolatori e finanza sostenibile. Questo percorso formativo contribuisce a decisioni più consapevoli, valorizzando diversità di esperienze e approccio multidisciplinare.
Il capitale di Enel è oggi detenuto per il 23,6% dal ministero dell’Economia, mentre il 58% appartiene a investitori istituzionali, con una forte presenza nordamericana. I criteri ESG sono aspetti molto ricercati dai grandi fondi di investimento che gestiscono grandi volumi di denaro e che oggi guardano a tali indici prima ancora di decidere quali operazioni finanziarie intraprendere.
Restando in tema di indici e classifiche, a novembre invece Enel aveva conquistato il primo posto, a pari merito con Philips e Repsol, nel Tax Transparency Benchmark 2025 pubblicato da VBDO, la principale associazione europea di investitori istituzionali attenti alla sostenibilità. Il risultato colloca il Gruppo guidato da Flavio Cattaneo al vertice di una selezione composta da 116 grandi società quotate europee, di cui solo nove sono italiane. L’azienda conferma così il primato raggiunto nel 2024, risultando l’unica realtà italiana al vertice del benchmark: un segnale di continuità e solidità nel percorso di trasparenza fiscale che Enel porta avanti da anni.
Il riconoscimento sulla trasparenza fiscale era arrivato a poche settimane da un altro risultato di livello mondiale, anche se in ambito diverso. Climate Action 100+, la più grande iniziativa globale che riunisce oltre 600 investitori istituzionali, aveva infatti collocato Enel al primo posto su 164 aziende monitorate per qualità e trasparenza delle informazioni sul cambiamento climatico, attraverso il proprio Net Zero Company Benchmark. La valutazione tiene conto, in questo caso, di tre pilastri fondamentali per la transizione energetica: riduzione delle emissioni, governance climatica e credibilità dei piani industriali orientati al Net Zero.
Grazie a governance, trasparenza e orientamento alla sostenibilità, il gruppo guidato da Flavio Cattaneo si conferma dunque tra i riferimenti globali del settore utility.
