Eni, incontro tra l’AD Claudio Descalzi e il Presidente della Repubblica dell’Angola João Gonçalves Lourenço a Luanda - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 13:08

Eni, incontro tra l’AD Claudio Descalzi e il Presidente della Repubblica dell’Angola João Gonçalves Lourenço a Luanda

L’incontro è avvenuto in occasione del 50° anniversario dell’indipendenza dell’Angola ed è stato preceduto da colloqui con le maggiori istituzioni del Paese

di Redazione Corporate

Eni: incontro a Luanda tra il Presidente dell’Angola João Gonçalves Lourenço e l’AD Claudio Descalzi su Azule Energy, attività nel Paese e nuove iniziative

Il Presidente della Repubblica dell’Angola, João Gonçalves Lourenço, e l’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi, si sono incontrati a Luanda per fare il punto sui progressi di Azule Energy e sulle attività di Eni nel Paese, nonché per discutere di iniziative future. L’incontro, nell’anno del 50° anniversario dell’indipendenza dell’Angola, è stato preceduto da colloqui con il Ministro delle Risorse Minerarie, del Petrolio e del Gas, Diamantino Azevedo, con il Presidente dell’Agenzia Nazionale per il Petrolio, il Gas e i Biocarburanti (ANPG), Paulino Jeronimo, e con l’Amministratore Delegato di Sonangol, Sebastião Gaspar Martins.

Descalzi e il Presidente hanno esaminato le attività di Azule Energy, la Joint Venture tra Eni e bp, che si è dimostrata una business combination di grande successo. Azule ha registrato risultati di rilievo sia nell’esplorazione, con scoperte in Angola e in Namibia, sia nella rapidità di esecuzione dei progetti: l’azienda ha avviato di recente la produzione dall’unità di produzione, stoccaggio e scarico Agogo FPSO, a soli 29 mesi dalla decisione finale di investimento e 10 mesi in anticipo rispetto ai piani.

L’obiettivo è fare di Agogo FPSO la prima unità carbon neutral di questo tipo in Angola attraverso progetti di compensazione delle emissioni. Con 230 mila boe/g di produzione lorda operata, Azule è il primo produttore del Paese e punta a raggiungere 370mila boe/g entro la fine del 2026 con il ramp-up dell’Agogo Integrated West Hub (IWH) e l’avvio del New Gas Consortium (NGC), il primo progetto di gas non associato in Angola. NGC incrementerà la produzione di GNL per l’export, assicurando il contributo del paese alla sicurezza energetica.

Descalzi ha inoltre aggiornato il Presidente sul supporto tecnico fornito alla raffineria di Luanda, che ne ha aumentato l’affidabilità, e sull’avanzamento degli studi per una bioraffineria dedicata principalmente alla produzione di biocarburante per l’aviazione (SAF, sustainable aviation fuel). L'AD di Eni, ha anche illustrato al Presidente le iniziative in corso per promuovere l’accesso alla salute, all’istruzione e la diversificazione economica. Tra i progetti, Azule e il Centro Cardiologico Monzino sostengono il Complesso Ospedaliero Cardiopolmonare Cardeal Dom Alexandre do Nascimento di Luanda.

Nell’ambito del Progetto Integrato di Cabinda, oltre 700 beneficiari hanno ricevuto formazione su gestione d’impresa, educazione finanziaria e attivazione/rafforzamento di piccole attività imprenditoriali. Azule ha pianificato la costruzione e riqualificazione di 14 strutture scolastiche, a beneficio di oltre 17mila bambini. Inoltre, forte dell’eredità di bp ed Eni, Azule è il principale finanziatore privato delle attività di sminamento svolte da The Halo Trust per completare la bonifica integrale della provincia di Benguela.

Infine, Descalzi e il Presidente Lourenço hanno esaminato le iniziative di Eni nell’ambito della mobilità sostenibile e della compensazione delle emissioni. Nel 2025 è stata realizzata una prima campagna di produzione di agri-feedstock per la bioraffinazione che ha coinvolto 2mila agricoltori; la produzione di olio vegetale è attesa a 5mila tonnellate entro fine anno, sia da colture su terreni degradati sia dalla raccolta di olio da cucina usato (UCO, Used Cooking Oil).

Infine, il programma Clean Cooking, avviato nel 2024, ha già raggiunto oltre 500mila persone in 7 province e punta a superare i 2 milioni entro il 2030. Ad oggi il progetto ha creato lavoro per circa 200 persone impegnate nella produzione e distribuzione di fornelli migliorati; il numero è previsto crescere a oltre 400 nei prossimi anni, con particolare attenzione a giovani e donne. In linea con un modello che privilegia la filiera locale, quasi il 90% dei fornelli migliorati distribuiti in Angola sarà prodotto localmente, contribuendo allo sviluppo dell’imprenditorialità, al rafforzamento delle competenze tecniche e alla creazione di opportunità occupazionali.