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Intesa Sanpaolo stanzia 1,5 miliardi di euro per la filiera lattiero-casearia: sostegno alla crescita del Made in Italy
Cattozzi (Intesa Sanpaolo): "La filiera lattiero-casearia, tra le più rappresentative del Made in Italy, necessita di attenzione su come gestione del rischio e innovazione sostenibile possano diventare leve di sviluppo"

Intesa Sanpaolo, nuovo plafond da 1,5 miliardi per la filiera lattiero-casearia: spinta alla qualità e alla crescita delle imprese
Intesa Sanpaolo rafforza il proprio impegno a sostegno dell’agroalimentare italiano con una nuova linea di credito da 1,5 miliardi di euro destinata alla filiera lattiero-casearia, una delle eccellenze del Made in Italy. L’annuncio è stato dato a Brescia durante il secondo appuntamento di “Agri-talk”, il ciclo di incontri itineranti promosso dalla Banca dei Territori. Dopo la tappa di Firenze dedicata al settore vitivinicolo, il percorso proseguirà a dicembre a Milano con un focus sulla filiera ortofrutticola.
Il nuovo intervento rientra nel piano da 10 miliardi di euro che Intesa Sanpaolo ha già messo a disposizione delle filiere agroalimentari, all’interno dei 410 miliardi complessivi previsti dal gruppo per iniziative collegate al PNRR. L’obiettivo è sostenere la competitività e la modernizzazione di un comparto che rappresenta una parte fondamentale dell’economia agricola nazionale.
La filiera lattiero-casearia si conferma infatti una delle più rilevanti d’Europa, con un valore della produzione di quasi 28 miliardi di euro che colloca l’Italia al terzo posto dopo Francia e Germania. Le imprese italiane, pur con dimensioni medie inferiori rispetto ai competitor europei – circa 9 milioni di euro di fatturato medio contro i 34 milioni della Francia e i 58 della Germania, si distinguono per qualità e tipicità delle produzioni. Con 57 formaggi certificati DOP e IGP, l’Italia condivide con la Francia il primato europeo per numero di specialità tutelate. Nel 2023, la cosiddetta “DOP economy” ha generato 5,5 miliardi di euro, con i formaggi come categoria più rappresentativa.
Il settore dà lavoro a 44 mila persone, pari al 9,7 per cento del totale degli addetti dell’industria alimentare nazionale, e conta 3.400 imprese attive. L’export continua a crescere e, con 6,3 miliardi di euro nel 2024, latticini e formaggi si confermano la terza voce del commercio agroalimentare italiano dopo vino e prodotti da forno. Per sostenere queste eccellenze, Intesa Sanpaolo punta su quattro direttrici: l’internazionalizzazione, la crescita dimensionale, l’innovazione tecnologica ed energetica e la valorizzazione della qualità. L’obiettivo è favorire l’espansione delle imprese sui mercati esteri, stimolare percorsi di aggregazione e partnership, incentivare investimenti in impianti moderni e sistemi digitali di tracciabilità e garantire la continuità delle produzioni attraverso il ricambio generazionale.
All’incontro di Brescia hanno partecipato esponenti di alcune delle principali realtà del settore, tra cui Guglielmo Gennaro Auricchio, Export Manager e Head of Sustainability di Gennaro Auricchio, Ambrogio Invernizzi, presidente di Inalpi, e Giovanni Petrucci, fondatore di Fratelli di Petrucci.
“La filiera lattiero-casearia, tra le più rappresentative del Made in Italy, necessita di attenzione su come gestione del rischio e innovazione sostenibile possano diventare leve di sviluppo”, ha dichiarato Massimiliano Cattozzi, responsabile della Direzione Agribusiness della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo. “Con il nuovo intervento da 1,5 miliardi di euro per questa filiera, agiamo per rafforzare le imprese producendo benefici concreti in termini di qualità anche per i consumatori, in linea con le progettualità della Direzione Agribusiness che in questi anni ha erogato oltre 12,4 miliardi di euro di finanziamenti per le PMI dell’agroalimentare”.
La Direzione Agribusiness di Intesa Sanpaolo opera come banca specializzata per l’agricoltura, con 250 punti operativi, di cui 95 filiali dedicate, e circa 1.100 specialisti. Supporta oltre 80 mila aziende clienti con servizi mirati su internazionalizzazione, sostenibilità, innovazione digitale e passaggio generazionale. Tra gli strumenti a disposizione del settore figura anche il pegno rotativo sui prodotti DOP, che ha consentito di erogare oltre 70 milioni di euro in finanziamenti per sostenere lo smobilizzo di magazzini di prodotti a lunga stagionatura come formaggi, vini, prosciutti e aceti balsamici. Un meccanismo che contribuisce a valorizzare le eccellenze italiane e a rafforzare la liquidità delle imprese.
