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Le donne nella cultura aziendale. Goitini (BNL) "Il merito non ha genere"

Costa (archivio storico Intesa Sanpaolo): “La documentazione ci consente di indagare sul lavoro femminile in banca. Una storia relativamente recente”
Dall'Omologazione al Merito. Come cambia la cultura aziendale e cosa deve ancora cambiare
Un evento dedicato al “merito”, un merito che si contrappone alla cultura dell’omologazione e che spesso ha bisogno, per uscir fuori, anche di coraggio. Per indagare sul tema, Leaf (leadership al femminile) - Canova Club Milano, insieme al “Gruppo Rosa” di Roma, ha organizzato un evento streaming intitolato “Dall'Omologazione al Merito. Come cambia la cultura aziendale e cosa deve ancora cambiare” e ha ospitato tre professioniste dell’ambito bancario: Barbara Costa, responsabile archivio storico Intesa Sanpaolo, Elena Goitini, Amministratore Delegato di Bnl, e Alessandra Perrazzelli, Vice Direttrice Generale Banca d'Italia.
“L’importanza del merito e del coinvolgimento delle persone in un piano di rinascita del Paese passa attraverso la conoscenza - ha dichiarato Alessandra Perrazzelli, Vice Direttrice Generale Banca d'Italia -. Passa attraverso la conoscenza lo studio e il lavoro. Credo che l’educazione finanziaria e digitale sia un elemento importantissimo nel piano di ristrutturazione del Paese. Siamo in un momento in cui abbiamo visto, con la pandemia, l’importanza di dare a tutti accesso le reti e quanto è importante avere la possibilità di continuare a lavorare e dare un contributo. Questa pandemia ha indubbiamente sfavorito le donne, ha causato la perdita di posti di lavoro e ritardato il processo di entrata nel mondo del lavoro. Io credo che non ci possa essere nei prossimi tempi una rinascita ed una crescita sostenibile senza una riflessione molto approfondita su quello che è il ruolo delle donne e del merito nella nostra società e la possibilità di accedere al mercato del lavoro in maniera sostanziale della popolazione femminile”.
“Non si può fare storia senza gli archivi - ha detto Barbara Costa, responsabile archivio storico Intesa Sanpaolo -. In questi straordinari luoghi della memoria e della conoscenza si conservano quei documenti che sono come i mattoni di un ponte che lega passato, presente e futuro. L’archivio storico di Intesa Sanpaolo è uno dei pilastri di questo ponte. Un imponente sistema di fonti, nel quale troviamo anche la documentazione che ci consente di indagare sul lavoro femminile in banca. Una storia relativamente recente, ricostruibile attraverso fascicoli del personale, regolamenti interni, contratti e tanto altro. Sono documenti che ci parlano di donne inconsapevoli di star scrivendo una pagina importante della storia del lavoro in Italia. Donne immerse nella cultura delle loro aziende nel loro tempo. Un processo che ha compiuto da poco un secolo di vita e arriva ai giorni nostri parlandoci ancora con grande forza. Le donne in banca compaiono in gran numero durante la prima guerra mondiale, in sostituzione degli uomini chiamati al fronte. Le donne all’epoca, anche se meno presenti nelle banche, rappresentavano il 53% della forza lavoro nell’industria e 78% nell’industria tessile”.
“Il merito non ha genere - ha affermato Elena Goitini, Amministratore Delegato di Bnl -. E di merito abbiamo bisogno come il pane in questo momento storico. Un sistema Paese che ha cercato, per parecchio tempo e soprattutto in determinati settori, questo merito all’interno solo di una parte della popolazione frena e ha frenato. Riuscire a promuovere sempre di più un sistema basato sul merito costituisce un elemento fondamentale per recuperare. Oggi ci troviamo in un momento di grandissima trasformazione e che di fatto ci rende un sistema più complesso, ma ci rende anche un sistema dove alcune trasformazioni sono accelerate e di conseguenza una leadership che promuove valori, diversi da quelli visti fin ad oggi, può essere davvero al servizio di questo recupero di produttività. Serve maggiore consapevolezza, recupero di produttività attraverso un focus sul merito che sdogani anche un pezzo di merito, ad oggi, un po’ meno considerato, perché può aggiungere valore in una situazione complessa”.