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Roma, “Ridare speranza con i prestiti di soccorso”: Banca Mediolanum e Università Cattolica insieme per sostenere le famiglie in difficoltà
Sara Doris (Banca Mediolanum): “L’obiettivo dell’iniziativa è sensibilizzare sul tema del sovraindebitamento, nel tentativo di fare da apripista affinché altre banche possano prendere ispirazione"

Sovraindebitamento economico: Banca Mediolanum e Università Cattolica del Sacro Cuore insieme a Roma per “Ridare speranza con i prestiti di soccorso”
Restituire speranza e dignità, anche quando la fiducia sembra venire meno. È questo il messaggio al centro dell’iniziativa “Ridare speranza con i prestiti di soccorso”, il convegno promosso da Banca Mediolanum in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore - con la partecipazione dell’ABI e il patrocinio del Giubileo 2025 - che si è tenuto a Roma presso l’Ospedale Isola Tiberina – Gemelli Isola.
L’appuntamento, giunto alla sua terza edizione, ha riunito rappresentanti del mondo bancario, accademico, ecclesiale e istituzionale, con l’obiettivo di riflettere su un tema tanto delicato quanto attuale: il sovraindebitamento delle famiglie italiane e il ruolo delle banche nel sostegno concreto a chi vive situazioni di vulnerabilità economica.
Ad aprire i lavori sono stati S.E. Monsignor Michele Di Tolve, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Roma; Elena Beccalli, Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Antonella Occhino, Preside della Facoltà di Economia; e Giovanni Arcuri, Direttore Generale dell’Ospedale Isola Tiberina – Gemelli Isola.
“In un contesto economico che ristagna, con i redditi che tendono a declinare, i debiti possono diventare un laccio per le famiglie più vulnerabili con implicazioni non solo dal punto di vista economico ma anche sul piano sociale. Possono, cioè, diventare un fattore sociale disgregante”, ha detto il Rettore Beccalli. “Così come il credito può essere uno strumento di crescita potente, il debito può diventare un elemento di esclusione sociale. Ora siamo alle prese con una congiuntura economica estremamente incerta, anche per la fragile situazione geopolitica, di difficile lettura prospettica e alle prese con nuove forme di credito, sempre più pervasive, abilitate dalla tecnologia (buy now pay later): in questo contesto, è doverosa un’attenzione al rischio usura. Già la pandemia aveva amplificato e moltiplicato le povertà e aumentato anche il rischio di truffa, corruzione e usura. Temi su cui si è soffermato più volte negli ultimi giorni anche Papa Leone XIV. Nell’udienza alla Consulta nazionale antiusura, per i 30 anni di vita, il Santo Padre ha ricordato il dramma di chi è vittima di questa pratica, che ha un impatto devastante sulla vita di persone e famiglie. Una pratica che ha definito un ‘macigno che soffoca’ e che colpisce ‘soprattutto le persone fragili, come chi è vittima del gioco d’azzardo’, ma anche chi ha bisogno di ‘cure mediche straordinarie’”.
“Esistono iniziative che si sviluppano nei contesti economici con il significato concreto di voler incidere sulla realtà, e che meritano di essere narrate, nella sostanza e come esempio”, ha affermato la Preside Occhino. “La creazione - ormai risalente negli anni - del prestito di soccorso è una di queste, perché affidare denaro a persone in difficoltà che non vi avrebbero accesso altrimenti non solo previene l’usura, non solo rimedia al bisogno, ma restituisce speranza in situazioni che spesso sfiorano il dramma, personale e familiare, e mette in collegamento l’economia finanziaria con quella reale, che la precede e la giustifica”.
“Non è beneficenza”, ha proseguito Occhino, “è dono. Significa riconoscere l’economia come un sistema realmente inclusivo, in grado di rispondere a un problema oltre ogni schema e stigma, e – fra l’altro – superando la distinzione, eticamente fallace, tra chi merita e chi non merita di essere aiutato. Significa aprire orizzonti veri di solidarietà, che è anche una forma di giustizia sociale e di equità: tutti concetti chiari e cari ai cultori della scienza economica, che a loro volta apprendono nel conoscere queste 'imprese'. Si tratta - sono convinta – di delineare con azioni concrete un orizzonte culturale che è anche la cifra distintiva della Facoltà di Economia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, poiché crede nella persona al centro e nel valore sociale del fare impresa. Non è solo una risposta al bisogno, il prestito di soccorso: è l'apertura coraggiosa e determinante di un fido fondato sulla fiducia. Oltre la logica riduttiva del profitto, è esempio di come si possono aumentare le opportunità e generare spazi di speranza”.
Sono poi intervenuti Sara Doris, Vicepresidente di Banca Mediolanum e Presidente della Fondazione Mediolanum; Giovanni Pirovano, Presidente di Banca Mediolanum; Suor Alessandra Smerilli, Segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale; Luciano Gualzetti, Presidente della Consulta Nazionale Antiusura “Giovanni Paolo II”; Giustino Trincia, Direttore della Caritas di Roma e Presidente della Fondazione antiusura Salus Populi Romani; Antonella Sciarrone Alibrandi, Giudice della Corte Costituzionale; e Antonio Patuelli, Presidente dell’ABI.
Hanno portato la loro testimonianza Antonella Bellomo, Presidente della Fondazione San Nicola e Santi Medici (Bari); Francesco Pulitini, Presidente della Fondazione Toscana per la prevenzione dell’usura (Siena); e Giorgio Zaffani, Presidente della Fondazione Antiusura Tovini (Verona). Le conclusioni, invece, sono state affidate a Monsignor Claudio Giuliodori, Assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, con la moderazione della giornalista e conduttrice Safiria Leccese.
Secondo i dati illustrati nel corso dell'evento, il fenomeno del sovraindebitamento in Italia riguarda ormai una quota significativa della popolazione, con oltre un milione di persone che non riescono più a far fronte ai propri debiti e circa due milioni in ritardo nei pagamenti di prestiti e finanziamenti. Si tratta di un fenomeno in crescita e sempre più complesso, che non riguarda solo chi vive situazioni di marginalità, ma anche famiglie e lavoratori colpiti da difficoltà improvvise. Una condizione che, oltre alle conseguenze economiche, comporta ripercussioni sociali e relazionali, rendendo necessario un approccio al credito più attento, responsabile e capace di prevenire l’esclusione finanziaria.
Dal 2009, Banca Mediolanum affianca le fondazioni antiusura aderenti alla Consulta Nazionale Antiusura “San Giovanni Paolo II”, sostenendo progetti di educazione finanziaria e prestiti di soccorso destinati a restituire fiducia e dignità a chi è travolto dai debiti. In sedici anni di attività, la banca ha erogato oltre 8,5 milioni di euro attraverso questo strumento, con un importo medio di 11.000 euro e un tasso simbolico dell’1,25%, aiutando 910 persone in tutta Italia, con elevata proporzione di famiglie con figli, la maggior parte delle quali distribuite nel Nord Ovest (34%), Nord Est (6%), Centro (14%) e nel Sud e Isole (46%). Tra le principali motivazioni dell’indebitamento rientrano perdita del lavoro, spese per la casa, separazioni e lutti familiari, malattie e cure sanitarie, vari tipi di dipendenze.
“Il nostro primo obiettivo”, ha dichiarato Giovanni Pirovano, Presidente di Banca Mediolanum, “è quello di riconoscere l’importanza di farci carico di una parte delle disuguaglianze economiche nella comunità in cui operiamo e di riportare queste famiglie all’interno di un processo di indebitamento responsabile che restituisce alla persona la dignità civica e sociale. Per noi significa dare a queste persone, che troppo spesso restano escluse, una seconda possibilità e lo possiamo fare grazie al grande lavoro delle fondazioni antiusura presenti sul territorio che intercettano e ci segnalano le situazioni più a rischio. Un supporto svolto attraverso uno strumento concreto come il prestito di soccorso che consente il reinserimento nel circuito bancario”.
“La responsabilità sociale”, ha aggiunto Sara Doris, Vicepresidente Banca Mediolanum e Presidente Fondazione Mediolanum, “è da sempre parte integrante del nostro percorso e l’attenzione alle persone continua a guidare tutte le nostre scelte. Ritengo che il ruolo di una banca non si esaurisca nel semplice sostegno economico, ma ciò che fa la differenza sia il modo di essere banca e come questo si traduca in un impegno tangibile per il benessere delle persone favorendo anche percorsi di riscatto e di rinascita. L’impegno del prestito di soccorso ha anche un volto femminile: due terzi delle richieste di aiuto arrivano da donne che, con forza e determinazione, si fanno carico dei problemi economici della famiglia e riescono a trovare la soluzione. Come banca e fondazione contribuiamo a fare la nostra parte in un’ottica di prevenzione al ricorso all’usura e contestualmente di educazione finanziaria alle famiglie economicamente fragili”.
“Dentro questo orizzonte giubilare, siamo chiamati a riorganizzare la speranza. Una responsabilità che significa, innanzitutto, promuovere una cultura capace di prevenire il fenomeno del sovraindebitamento”, sostiene Monsignor Claudio Giuliodori, Assistente ecclesiastico generale dell’Ateneo. “Una cultura che sappia anche accompagnare le situazioni di disagio, nella consapevolezza che non esistono soluzioni univoche: per affrontare queste complessità è necessario costruire una grande alleanza in grado di attivare processi virtuosi e generativi”. Posizione condivisa pienamente anche dal Giudice Costituzionale Antonella Sciarrone Alibrandi che, intervenendo a conclusione del dibattito, ha ribadito la necessità di creare alleanze per ridare speranza a chi si trova in difficoltà. Un impegno che richiama i valori della solidarietà e della coesione sociale, pilastri fondativi della nostra Costituzione.
Negli ultimi due anni, il valore complessivo dei prestiti è cresciuto del 67%, mentre il numero di famiglie sostenute è aumentato del 53%. La maggior parte dei beneficiari sono donne e famiglie con figli a carico, spesso colpite da eventi come perdita del lavoro, malattie, separazioni o spese sanitarie. Un percorso virtuoso, che vede quasi il 90% dei prestiti rimborsati regolarmente, segno della capacità di ripartenza e di educazione finanziaria raggiunta grazie all’accompagnamento delle fondazioni e dei consulenti di Mediolanum.
L’intervista di Affaritaliani a Sara Doris, Vicepresidente Banca Mediolanum e Presidente Fondazione Mediolanum
A margine dell’evento, Sara Doris, Vicepresidente Banca Mediolanum e Presidente Fondazione Mediolanum, ha spiegato: “L’obiettivo principale dell’iniziativa è quello di sensibilizzare sul tema, e rendicontare quello che abbiamo fatto, nel tentativo di fare da apripista affinché altre banche possano prendere ispirazione. Questa modalità - stare vicino alle persone che si trovano in un momento di difficoltà a causa di un indebitamento - è estremamente efficace. Non si tratta infatti di una donazione per ripianare il debito da parte della Banca, ma di un prestito. La triangolazione di fondazioni antiusura che accompagnano il cliente nella ristrutturazione del debito e nel capire come gestirlo finanziariamente, delle diocesi che ci segnalano le famiglie che hanno necessità, di Mediolanum che eroga il prestito mettendo a disposizione un family banker, restituisce fiducia alle persone. Riusciamo insieme a loro a risolvere il problema, affinché possano poi ripartire e condurre una vita anche finanziariamente serena”. Un tema che, racconta Sara Doris, rientra nell’ambito dell’educazione finanziaria, ad oggi estremamente importante.
L’iniziativa, ha proseguito Sara Doris, si inserisce in modo molto coerente nel percorso di attenzione al sociale portato avanti da Banca Mediolanum e dalla Fondazione: “Ennio Doris ha fondato quest’azienda seguendo dei principi, valori morali ed etici che erano suoi ma non sono altro che i valori universali dell’uomo, presenti in tutta la banca. La domanda da porsi è sempre, che ruolo ho io nel mondo? Possiamo avere davvero un impatto significativo, è una delle nostre responsabilità”.
“Mi auguro che le famiglie coinvolte in questo progetto possano sentirsi rasserenate, accompagnate”, ha concluso la Vicepresidente di Banca Mediolanum, “che possano sentire che c’è una mano amica che viene tesa loro per aiutarle a uscire da problemi di indebitamento che travolgono la vita. Quando si hanno problemi finanziari, tutto diventa complicato. Si ha una tale pressione, un tale stress, che si rovinano anche le relazioni. Io mi auguro che con questo accompagnamento le persone si sentano accolte, e che possano ripartire con fiducia ricostruendo il loro futuro”.
L’intervista di Affaritaliani a Giovanni Pirovano, Presidente Banca Mediolanum
“La visione che guida questo impegno risale a delle riflessioni che feci agli inizi del 2000 con il Presidente Ennio Doris. Noi siamo una Banca, e possiamo utilizzare la nostra professione per aiutare anche le persone che si trovano ai margini della società”, ha dichiarato Giovanni Pirovano, Presidente Banca Mediolanum. “Era necessaria un’alleanza con coloro che si trovano in prima linea ad aiutare chi si trova in difficoltà. Abbiamo quindi pensato alle Caritas locali, e con loro abbiamo ideato il nuovo strumento dei prestiti di soccorso. Banca Mediolanum, a fianco delle fondazioni antiusura che sono espressione delle Caritas, accoglie le persone che non hanno più accesso ai servizi bancari per restituire loro dignità, aprire un conto corrente e sistemare le posizioni debitorie attraverso un percorso di accompagnamento. Questo è l’impegno che stiamo portando avanti da oltre sedici anni, ormai su tutto il territorio nazionale”.
Relativamente alla collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, il Presidente Pirovano ha affermato: “È stato naturale per noi rivolgerci anche all’Università Cattolica, che già era titolare di un laboratorio di ricerca sull’indebitamento delle famiglie italiane. Questa cooperazione nasce dalla necessità di un supporto scientifico che permetta anche di tarare i nostri interventi. La collaborazione si sta rafforzando sempre di più, consentendoci di diffondere maggiormente questa best practice”.
Le dichiarazioni di Elena Beccalli, Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ad Affaritaliani
“Il sovraindebitamento è un fenomeno molto esteso e in crescita. In questo senso, è molto importante che gli operatori bancari individuino delle nuove modalità di fare credito, andando oltre gli schemi tradizionali, come appunto avviene nel caso dei prestiti di soccorso”, ha detto Elena Beccalli, Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ai microfoni di Affaritaliani. “Quest’attenzione è particolarmente necessaria nell’anno giubilare dedicato alla speranza, alla luce della sempre crescente diffusione di fenomeni di usura. A questo proposito, è intervenuto negli ultimi giorni anche il Santo Padre, poiché si tratta di situazioni che rappresentano un vero e proprio macigno che incide sulla vita delle persone, che non ha solo una dimensione economica ma delle forti ripercussioni di tipo sociale in termini di disgregazione”.
