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Santa Tecla Project, quando l’architettura diventa guida: il metodo di Francesco De Caprio
De Caprio (Santa Tecla Project): "Chi si affida a noi non sceglie un singolo professionista, ma un team. Non esiste una strategia univoca: ogni progetto è un mondo a sé, così come ogni persona è unica"

Santa Tecla Project, l’architettura che orienta le scelte: il metodo di Francesco De Caprio tra sostenibilità e progettazione su misura
Santa Tecla Project nasce come studio multidisciplinare che unisce architettura, ingegneria strutturale, interior design e consulenza tecnica in un’unica visione integrata. Un approccio che supera la tradizionale frammentazione dei ruoli nel settore edilizio e che punta non solo a realizzare spazi funzionali ed esteticamente curati, ma soprattutto a trasformare l’esperienza di ristrutturazione in un percorso guidato, consapevole e sereno per il cliente. Come evidenziato nei progetti, l’obiettivo è creare ambienti “su misura” che rispecchino completamente la personalità e le abitudini di chi li vive, con una particolare attenzione alla sostenibilità, all’efficienza energetica e alla cura del dettaglio.
Alla base del metodo Santa Tecla Project c’è una convinzione precisa: il cliente non deve essere semplicemente accompagnato, ma guidato lungo un processo complesso che spesso genera ansia, incertezza e sovraccarico decisionale. La guida, nel senso di visione, ordine e progettualità, sostituisce l’accompagnamento passivo e restituisce al committente la tranquillità di chi sa di potersi affidare a un team unico e coeso, capace di integrare struttura, impianti ed estetica in un sistema armonico. In questa intervista rilasciata ad Affaritaliani, Francesco De Caprio, CEO e fondatore dello studio, racconta come nasce questo approccio e perché oggi, più che mai, il paesaggio, anche quello interiore, dipende dal punto di vista di chi lo vive.
L'intervista di Affaritaliani a Francesco De Caprio, CEO e fondatore di Santa Tecla Project
Santa Tecla Project nasce con l’obiettivo di offrire un servizio completo, dalla verifica urbanistica all’architettura su misura. In che modo questa visione “guidata” differisce da un semplice accompagnamento?
"Il mio sogno è sempre stato quello di risolvere un grande problema: durante una ristrutturazione il cliente si stressa. Mette in gioco risparmi, energia, sogni, e spesso fin dal primo momento si sente spaesato, perché non incontrano persone che lo capiscono davvero. Inoltre, nel mondo tecnico ho sempre visto un funzionamento 'a compartimenti stagni': lo strutturista fa lo strutturista, l’architetto fa l’architetto, ma manca una visione globale. Ho creato Santa Tecla come società multidisciplinare, dove architetti, ingegneri e geometri lavorano come squadra. Chi si affida a noi non sceglie un singolo professionista, ma un team. Non esiste una strategia univoca: ogni progetto è un mondo a sé, così come ogni persona è unica. Il nostro compito è cucire un vestito su misura, creare uno spazio che rappresenti un luogo di felicità, dove ciascuno trascorre buona parte della propria vita", ha dichiarato Francesco De Caprio, CEO e fondatore di Santa Tecla Project, ai microfoni di Affaritaliani.
Il vostro team integra architettura, ingegneria strutturale e interior design. Quali sono le sfide maggiori nel coniugare stabilità strutturale e design personalizzato?
"La parte strutturale è lo chassis, le ossa dell’edificio. È ciò che non si vede, mentre tutti guardano la 'pelle', cioè l’estetica. La nostra visione multidisciplinare permette di guidare il cliente in modo completo: struttura, impianti, che sono come le vene, e infine il design, la pelle. Spesso il cliente è ignaro dei passaggi tecnici: ha solo un sogno e dei soldi da spendere. La nostra guida serve proprio a dare ordine e razionalità a questo processo complesso. Il progetto è la sintesi di tre variabili: cosa voglio ottenere, quanto posso spendere, e quanto tempo ho. L’equilibrio tra questi elementi crea la scelta migliore".
La sostenibilità è sempre più centrale nei progetti abitativi. Come integrate pratiche sostenibili nei cantieri e nei progetti di design?
"Oggi la progettazione è sempre più integrata. La sostenibilità non è solo reperire fonti energetiche alternative, ma anche prevenire la dispersione termica, studiare gli elementi esterni e ottimizzare i consumi interni attraverso sistemi come la domotica. Noi ragioniamo sull’edificio come un organismo vivente. Le nostre scelte vanno verso una sostenibilità globale, che riguarda sia l’uso dell’energia sia la funzionalità futura dello spazio. È un approccio che unisce innovazione, tecniche costruttive, impianti intelligenti e design consapevole".
Lei ha detto più volte che non “accompagnate” i clienti, ma li “guidate”. In questo senso, come definisce il concetto di paesaggio, e quanto esso dipende dal punto di vista?
"Il paesaggio si basa su un principio: il punto di vista. Non c’è nulla di più soggettivo. La sfida è immortalare questa immagine, questo 'cono ottico', e trasformarlo in realtà. Oggi siamo sovrastati da immagini: social, TV, internet. Il cliente arriva con idee confuse. La nostra guida serve a dare una visione razionale in mezzo a questo caos. È come Virgilio che conduce Dante nell’Inferno: 'Non ti curar di loro, guarda e passa'. Il nostro compito è trasformare un percorso spesso vissuto come stress in un’esperienza entusiasmante. E infatti molti clienti ci dicono: 'Non vedo l’ora di rifare un’altra ristrutturazione con voi'. Questo significa che siamo riusciti a trasformare un viaggio complesso in un’esperienza positiva".
