Economia
I conti di Nvidia, la fine dello shutdown e la volatilità che non s'arresta: ecco come stanno cambiando i mercati
Il commento di Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm

Mercati Finanziari
Tra Nvidia e volatilità: il punto sui mercati globali
Nelle ultime settimane abbiamo assistito a un deciso aumento della volatilità azionaria, con il VIX – l’indicatore delle attese di volatilità del mercato azionario statunitense – che, pur restando al di sotto dei picchi toccati all’indomani del “Liberation Day”, si mantiene sopra la media degli ultimi anni.
Dalla fine di ottobre al 20 novembre, i mercati globali mostrano un quadro misto: l’azionario ha perso circa il 2%, le materie prime sono leggermente salite e i titoli di Stato globali sono rimasti nel complesso stabili. Se, però, si estende l’analisi alla fine di settembre, emerge uno scenario differente, con azioni e commodities in territorio positivo e governativi sostanzialmente invariati. Analizzando in dettaglio il comparto azionario, è interessante osservare come, dalla fine di ottobre, gli ETF regionali abbiano mostrato rendimenti abbastanza simili (vedi grafico sotto), nonostante i riflettori restino puntati sugli Stati Uniti. Un ETF globale value ha perso circa l’1% nello stesso periodo, mentre l’azionario giapponese ha segnato un calo più marcato, intorno al 2,8%.
Sul fronte corporate, l’evento più significativo è stato la pubblicazione dei conti trimestrali di Nvidia, data la sua forte incidenza sugli indici Usa e la sua centralità nell’ecosistema dell’Intelligenza Artificiale. I numeri riportati sono stati solidi, accompagnati da un ulteriore rialzo delle stime di crescita futura. Tuttavia, alcuni analisti hanno sottolineato un incremento dei crediti verso clienti superiore a quanto suggerirebbe il recente ritmo di crescita, e sollevato domande sul rapporto con alcuni clienti chiave – in particolare OpenAI – che Nvidia avrebbe supportato finanziariamente per l’acquisto delle proprie soluzioni. Un tema che continueremo a seguire da vicino.
Sul fronte macroeconomico, con la fine dello shutdown più lungo della storia, sono riprese le pubblicazioni dei dati rimasti in sospeso. Il report sull’occupazione di settembre ha mostrato un quadro sfumato: nuovi posti di lavoro sopra le attese, ma un lieve aumento del tasso di disoccupazione. La crescita dei salari orari medi (+3,8% su base annua) rimane robusta e in linea con l’inflazione, segnalando un mercato del lavoro ancora in buona salute.
Nel complesso, dopo la forte corsa dei listini tra settembre e ottobre, novembre ha portato con sé una fase di consolidamento. I fondamentali aziendali restano solidi – Nvidia in primo piano, ma anche Walmart ha presentato risultati convincenti – ma le aspettative del mercato sono elevate e non si può ignorare un indebolimento del sentiment nelle ultime settimane.
Continuiamo a monitorare con attenzione il peso e la composizione dell’esposizione azionaria, valutando le opportunità che potrebbero emergere dall’aumento della volatilità, con un occhio di riguardo alla gestione del rischio complessivo e alla diversificazione all’interno dei portafogli multi-asset.
