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Ultimo aggiornamento: 12:21

UniCredit al fianco delle donne per contrastare la violenza economica

Areni (UniCredit): "La violenza contro le donne, in particolare quella economica, rappresenta una delle emergenze sociali più gravi del nostro Paese"

di Redazione Corporate

UniCredit porta al Giffoni Film Festival “Punti nascosti”, il cortometraggio contro la violenza economica

Una gabbia silenziosa, fatta di controllo e privazioni economiche: accesso negato a conti correnti, carte di credito, ostacoli alla carriera o imposizioni che costringono a rinunciare al lavoro. È una forma di violenza che non lascia segni visibili, ma intacca in profondità la libertà individuale. Questo è il cuore di “Punti nascosti”, il cortometraggio diretto da Beatrice Baldacci e presentato in anteprima al Giffoni Film Festival. Un’opera breve ma incisiva, che porta sullo schermo una realtà spesso trascurata: la violenza economica, una dinamica subdola e diffusa che colpisce molte donne, limitandone l’indipendenza, la possibilità di scelta e il futuro stesso.

Il corto rappresenta l’esito del progetto (IN)Dipendenza Economica, promosso da Giffoni Innovation Hub in collaborazione con UniCredit – attraverso la sua Banking Academy – e realizzato insieme a Telefono Rosa Piemonte e Caritas Italiana. Si tratta di un’iniziativa che unisce comunicazione civile e sensibilizzazione sociale, esprimendo l’impegno concreto di UniCredit nel combattere la violenza economica e nel favorire l’autodeterminazione femminile.

Come ha sottolineato Annalisa Areni, Head of Client Strategies di UniCredit: “La violenza contro le donne, in particolare quella economica, rappresenta una delle emergenze sociali più gravi del nostro Paese. In questo contesto, il nostro impegno si traduce in azioni concrete: dal Microcredito di Libertà, pensato per restituire autonomia a chi si trova in situazioni di vulnerabilità, ai percorsi formativi offerti dalla nostra Banking Academy, fino al sostegno di iniziative promosse dagli Enti del Terzo Settore. La decisione di affiancare Giffoni nel progetto (IN)Dipendenza Economica nasce dalla volontà di contribuire allo sviluppo di una società più equa e inclusiva. Siamo orgogliosi di aver collaborato alla realizzazione di un cortometraggio pensato per sensibilizzare sul tema della violenza economica, con un linguaggio accessibile e vicino alle nuove generazioni”.

Il progetto si inserisce nel solco tracciato da Finance4Future, iniziativa lanciata nei primi mesi del 2024 da Giffoni Innovation Hub con la Banking Academy di UniCredit, con l’obiettivo di promuovere l’educazione finanziaria tra i giovani. Proprio da questo dialogo con ragazze e ragazzi è emersa l’esigenza di affrontare apertamente il tema della violenza economica, segnalando un diffuso bisogno di maggiore informazione e consapevolezza.

Punti nascosti” sarà distribuito in 600 scuole italiane dove UniCredit è già attiva con il programma Start Up Your Life. La proiezione ufficiale del cortometraggio è in programma oggi alle ore 16:00, seguita da un confronto intergenerazionale che coinvolgerà 250 giovani spettatori insieme ai protagonisti del progetto: la regista Beatrice Baldacci, Ivana Neffat (coordinatrice della Banking Academy di ESG Italy – UniCredit), Anna Ronfani (vicepresidente dell’Associazione Volontarie del Telefono Rosa Piemonte) e Caterina Boca (coordinatrice Caritas Italiana). Un momento di dialogo aperto e autentico per riflettere su un tema tanto urgente quanto spesso invisibile.

L’iniziativa si è articolata in due fasi principali: la raccolta anonima di testimonianze di donne vittime di violenza economica – resa possibile grazie alla collaborazione con Caritas Italiana e Telefono Rosa Piemonte – e, successivamente, la scrittura partecipata della sceneggiatura, fino alla realizzazione del cortometraggio con il coinvolgimento di un cast selezionato da Giffoni per parlare direttamente e in modo credibile alla Generazione Z.

Con questo progetto, UniCredit rafforza il proprio impegno nel costruire un modello di finanza capace di sostenere il riscatto personale e sociale. Non si limita a essere un interlocutore istituzionale, ma sceglie di farsi promotore attivo di cambiamento, contribuendo a rendere l’economia uno strumento concreto per prevenire e contrastare la violenza.