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Economia
Opec, un ago della bilancio sui prezzi incontrollabili del petrolio

I prezzi del petrolio sono in costante aumento da mesi, ergo i prezzi medi della benzina sono saliti ai massimi da sette anni.

Dalla scorsa settimana le aspettative erano che i prezzi del petrolio si sarebbero stabilizzati o sarebbero aumentati gradualmente, ma l’ultima riunione OPEC si è risolta con un nulla di fatto sulla decisone attesa, ossia di quanto petrolio produrre.

Ed adesso gli osservatori si aspettano di tutto: da un calo dei prezzi fino ad un trend in super crescita. Quello che è certo è che non c’è nulla di certo su come si muoverà il costo dell’oro nero.

L'anno scorso, quando la pandemia di Coronavirus si è diffusa nel mondo, la domanda di petrolio è scesa rapidamente e di molto.

Il mondo ha smesso di guidare, volare, navigare e i mercati sono andati in tilt.

Stante questa situazione i produttori di petrolio hanno ridotto la produzione, compreso lo storico taglio della produzione nel gruppo dei paesi OPEC, con Arabia Saudita e Russia in testa.

Ora la pandemia sta calando e la richiesta ritorna a crescere. I grandi paesi, come Stati Uniti e Cina, stanno facendo ripartire le industrie e c’è bisogno di petrolio. Così come c’è bisogno di carburante per viaggi, vacanze, crociere.

Tra le ragioni principali del disallineamento tra domanda e offerta è che l'OPEC ha adottato un approccio molto graduale per riportare sul mercato petrolio. L’obiettivo è evidente: mantenere alti i prezzi, aumentando le entrate per i paesi produttori.

Lo stesso stanno facendo i produttori americani che hanno prodotto meno del previsto impegnati a dare maggiori soldi ai loro investitori.

Il risultato è stato così un mercato diverso da quello di un anno fa. Adesso si è in un mercato che , dopo la breve pausa della scorsa primavera, ha fatto salire costantemente i prezzi.

Nell’ultima riunione OPEC c’è stata una guerra politica tra Emirati Arabi Uniti che volevano poter produrre più petrolio individualmente e l'Arabia Saudita che si è opposta.

Lo stallo causato ha causato solo la certezza che lo squilibrio tra domanda e offerta sarà destinato a crescere anche più del previsto. Inoltre due ipotesi preoccupano gli analisti: se il cartello non firma un nuovo accordo per aumentare la produzione e se l'accordo attuale rimane in vigore, i prezzi potrebbero crescere fino a $ 90 al barile.

Un prezzo troppo alto che porterebbe a una crescita dei prezzi del gas e colpirebbe molti settori che dipendono dal petrolio. Uno fra tutti quello delle compagnie aeree.

Dall’altra parte, se l'OPEC decidesse di abbandonare  i suoi attuali tagli alla produzione, potrebbe esserci un tutti contro tutti che inonderebbe il mercato di petrolio con un forte calo dei prezzi.

Unica speranza è che l’OPEC chiuda un accordo ragionevole terminando la sua guerra interna.

Nel 2020, l'OPEC  fece impazzire i prezzi grazie a una guerra di prezzi tra Arabia Saudita e Russia. Risolto fortunatamente con lo storico accordo per tagliare la produzione, che ha riequilibrato i mercati.

Negli Stati Uniti, l'amministrazione Biden è preoccupata per la prospettiva di un aumento dei prezzi del gas.

La Casa Bianca ha parlato direttamente con più membri dell'OPEC e sta sollecitando un compromesso per aumentare la produzione.

Adesso tutto è possibile in un’industria frenetica come quella petrolifera dove, nonostante tutto, l’OPEC rappresenta ancora il direttore d’orchestra.

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