Panaro (Srm): Intermodalità e Zes chiavi per il rilancio dei porti italiani - Affaritaliani.it

Economia

Panaro (Srm): Intermodalità e Zes chiavi per il rilancio dei porti italiani

Eduardo Cagnazzi

Prioritario il decollo delle opere immediatamente cantierabili mediante un intervento "sblocca-porti" in grado di agire sulle infrastrutture strategiche.

Far decollare le opere immediatamente cantierabili nei porti. Prevedere un intervento sblocca-porti che agisca su un panel di infrastrutture portuali “ad alto impatto economico."  Srm ha stimato, analizzando un panel di programmi operativi portuali (Pot) oltre 4 miliardi di opere portuali in vari stati di avanzamento e di varia dimensione. Sarebbe ipotizzabile riproporre l’analisi per individuare e censire quindi quali sono le opere ad alto impatto economico ed a quale stato della progettazione esse si trovino per impostare su di esse una ripartenza senza vincoli burocratici. Lo ha affermato Alessandro Panaro, responsabile Maritime Economy di Srm, Centro studi legato al Gruppo Intesa Sanpaolo., intervenendo ai lavori della Naples shipping week. Panaro ha affermato che il Coronavirus ha messo in evidenza come due punti strategici per lo sviluppo dei porti nel Mezzogiorno siano, in primo luogo, quello di avviare processi di digitalizzazione delle procedure portuali e quindi di evitare quanto più possibile contatti umani (fermo restando quelli ineliminabili) e, in secondo luogo, come illustra il Rapporto Srm, puntare su integrazione infrastrutturale e quindi favorire lo sviluppo della ferrovia e dell’intermodalità; questo però richiede l’impiego di grandi risorse. Perché allora non prevedere con i fondi Ue per il Mezzogiorno strategie mirate verso i porti del Sud e renderli ancor più competitivi? Gli scali meridionali movimentano merci per oltre il 42% del totale nazionale. Hanno l’esperienza di un territorio che utilizza il mare per il 62% del suo import-export. Puntare sulla portualità meridionale e sul sistema logistico del Sud potrebbe essere una soluzione per rendere più competitivi i nostri porti e, allo stesso tempo impostare una Virusexit Strategy.

L’esponente di Srm ha poi affermato che occorre dare rilancio immediato alle Zone economiche speciali e a quelle logistiche semplificate. L’obiettivo è dare impulso ulteriore agli investimenti imprenditoriali. “Al momento, tuttavia, questi strumenti, pur decollati in punto procedurale, sembrano anch’essi in una fase di stallo tecnico per la mancanza dei decreti di attuazione sulla semplificazione amministrativa. Le Zes non sono strumenti che producono effetti nell’immediato, ma servono per aumentare la credibilità di un sistema portuale e logistico e, se ben integrati con Zone Franche portuali possono avere effetti importanti per un territorio attraverso l’esenzione di Iva e dazi per le merci extra Ue, dando la possibilità di stoccare merci in magazzino in attesa della ripresa del mercato. Si tratta di uno stimolo al commercio internazionale non da poco”.