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Economia
Pasta pesticidi, la lista delle marche "peggiori". Leggere attentamente

Pesticidi pasta, nuovo allarme

La pasta si sa, soprattutto per noi italiani, è un alimento di cui è difficile fare a meno. Basti pensare che la cosiddetta dieta mediterranea si basa essenzialmente su un equilibrio perfetto tra proteine, provenienti da carne e legumi, e carboidrati, come pane e pasta. Che venga quindi condita con una semplice passata pomodoro, un pesto già pronto o con un più sfizioso preparato a base di carne e formaggi, un piatto di pasto rimane sempre una scelta perfetta: completa, veloce e gustosa. Ma attenzione. Purtroppo anche nella pasta, secondo gli ultimi test condotti in Svizzera, potremmo trovare tracce anomale di pesticidi, in particolare di glifosato. In alcuni marchi, anche tra i più conosciuti, il pericolo è davvero dietro l'angolo. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le paste incriminate e i marchi che invece si salvano. 

Pestici nella pasta, allarme in diverse confezioni: ecco quali 

Innanzittuto, prima di addentrarci nella classificazione delle marche, è bene ricordare la definizione di glifosato. Quest'ultimo è sostanzialmente un erbicida, classificabile come sostanza potenzialmente cancerogena, spesso sotto la lente degli esperti. In Italia il 7 ottobre 2016 è entrato in vigore il Decreto del Ministero della salute che ha disposto la revoca dell'autorizzazione all'immissione in commercio dei prodotti fitosanitari contenenti glifosato. Detto questo, è pur vero che, secondo i dati Ispra, nell'agricoltura italiana è ancora uno degli erbicidi più utilizzati. 

Capiamo ora quali sono i marchi più tendenti a contenere tracce di glisofato. Secondo uno studio condotto ad aprile 2022 dalla rivista svizzera K-Tipp diverse marche di pasta, commercializzate anche in Italia, detengono segni di pesticidi anomali. La ricerca si è svolta su un campione di 18 marchi diversi di pasta, tredici prodotti con grano duro e cinque con grano proveniente da agricoltura biologica. Secondo questa ricerca, dunque, si è scoperto che questa sostanza può essere effettivamente riscontrata in diversi marchi italiani, nello specifico: Lidl, Divella, Agnesi e Garofalo. L’unico marchio che invece non ha presentato tracce di glifosato è Barilla, in particolare negli spaghettoni e nelle penne rigate integrali.

Pestici nella pasta,  la reazione delle aziende produttrici 

Il glifosato, come ricordato in precedenza, non è una sostanza completamente vietata: ci sono però dei limiti di legge da rispettare. I marchi infatti coinvolti nel test si sono subito così giustificati: Divella, ad esempio, ha dichiarato che anche se è stata riscontrata la presenza di questa sostanza si parla comunque di un valore decisamente inferiore ai limiti di legge, nello specifico 0,023 mg/kg contro un limite massimo di 10 mg/kg. Sulla stessa scia anche Garofalo che conferma che la presenza di glifosato nella sua pasta è di gran lunga inferiore al limite, in particolare è “mille volte inferiore al limite di legge”. Per ultimo poi c'è Lidl che spiega che la tipologia di pasta "Combino Tagliatelle" presenta un fornitore differente da Italia a Svizzera. 

 

 

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