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Economia
Pensioni aumenti? Macché tagli! Ecco di quanto e a quali pensionati
(foto Ipa)

Pensioni aumenti e rivalutazioni o tagli per alcuni pensionati? La situazione

Si parla tanto di aumenti di pensioni in questo 2023, ed è vero, ma solo in parte. L'altra faccia della medaglia è che per una fascia di pensionati arriva una sorta di tagli degli assegni.. O meglio: i loro assegni aumenteranno, però perdendo potere d'acquisto in rapporto all'inflazione cresciuta nel 2022. Infatti, da marzo (come ha ufficializzato l'Inps nelle scorse ore) l’importo delle pensioni sopra i 2.101,52 euro verrà sì adeguato all’inflazione, però... Vediamo la situazione

Pensioni rivalutazioni marzo 2023. Inps conferma

La rivalutazione delle pensioni superiori a quattro volte il trattamento minimo Inps? Ok dal 1 marzo 2023 per gli assegni oltre 2.101,52 euro lordi al mese (al dicembre 2022). La notizia è stata confermata ufficialmente dall’Inps con la Circolare n. 20/2023. Viene poi ufficializzato che saranno corrisposti anche gli arretrati maturati a gennaio e febbraio 2023.

Pensioni rivalutazioni marzo 2023: aumenti, ma...

Va ricordato infatti che la Finanziaria 2023 ha rivisto per il biennio 2023-2024 la perequazione delle pensioni di importo superiore a quattro volte il trattamento minimo: tali pensioni dal 1° gennaio 2023 sono rivalutate in senso più sfavorevole rispetto all’anno passato, quindi per evitare la formazione di indebiti pensionistici, l’Inps ha provveduto all’aggiornamento dal 1° gennaio 2023 solo delle rendite non coinvolte nel nuovo modulo perequativo, cioè quelle di importo non superiore a 4 volte il minimo (2.101,52€ al mese ai valori lordi del dicembre 2022) rinviando l’appuntamento per quelle superiori alla definitiva approvazione della Finanziaria 2023. Adesso l'Inps ha fatto sapere di aver completato le operazioni e che, dal 1° marzo 2023 anche i trattamenti superiori a quattro volte il minimo avranno la rivalutazione secondo le previsioni della Finanziaria 2023.

Rivalutazione delle pensioni e pagamento degli arretrati, ecco le fasce di aumento per i pensionati sopra i 2.101,52 euro

Riassumendo: i trattamenti pensionisrtici di importo inferiore o uguale a 2.101,52 euro beneficiano dell’aumento pieno, al 100 per cento. Negli altri casi, la rivalutazione viene attribuita secondo le 6 nuove fasce di reddito individuate dalla Manovra.

- 85 per cento pari o inferiori a 5 volte il minimo tra 2.101,52 e 2.625 euro

- 53 per cento pari o inferiori a 6 volte il minimo tra 2.626 e 3.152 euro

- 47 per cento pari o inferiori a 8 volte il minimo tra 3.153 e 4.203 euro

- 37 per cento pari o inferiori a 10 volte il minimo tra 4.204 e 5.253 euro

- 32 per cento superiore a 10 volte il minimo oltre 5.254 euro

Pensioni aumenti/rivalutazione a marzo 2023: quanto vengono "tagliate"

Facciamo un esempio. Pensione di 2.500 euro: con le precedenti regole avrebbe goduto di un aumento pari a

- +7,3% per i primi 2.101,53 euro: 153,41 euro
+6,57% (90% del tasso) per la quota restante, ossia 398,47 euro: 26,17 euro.

Aumento a circa 180 euro al mese

La legge di Bilancio 2023 ha rivisto le percentuali di rivalutazione, oltre a stabilire che l’aliquota ridotta si applica sull’intero importo di pensione. Dunque una pensione da 2.500 euro lordi mensili, per la quale la rivalutazione avviene all’85%, quindi con un tasso del 6,205%, avrà da marzo di un aumento di 155 euro circa, con un taglio quindi di 25 euro per ogni mese di pensione.

Seguendo gli stessi calcoli, una pensione di 3.000 euro lordi avrebbe avuto un aumento di 208,34 euro invece crescere di 116,07 euro, con un taglio di circa 92 euro ogni mese rispetto a quanto sarebbe spettato con la precedente rivalutazione.

Una pensione di  4.000 euro sarebbe stata aumentata di circa 263 euro invece salirà di 137 euro, con un taglio di 126 euro.

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