Economia
Pensioni, l'inflazione svuota gli assegni: tagli in arrivo. Ecco di quanto

Il taglio dell'assegno per le pensioni medio-alte riguarderà 30mila persone l'anno prossimo, e in totale circa 700mila persone fino al 2043
Pensioni, l'inflazione sale e le pensioni scendono. Ecco di quanto dal 2024
In un Paese demograficamente "vecchio" come il nostro, l'attenzione sulle pensioni resta sempre ai massimi livelli. Per chi si stava domandando se gli importi aumenterranno nel 2024, la risposta è sì ma in modo diverso. La rivalutazione basata sull’inflazione, infatti, sarà tagliata per chi ha una pensione medio-alta. Lo ha deciso il governo Meloni, che ha anche previsto una riduzione per alcuni dipendenti pubblici, tra cui i medici.
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Anche quest'anno il tasso d'inflazione è stato ben più alto della norma, anche se non ha raggiunto i livelli del 2022. Ciò significa - riporta Fanpage - che gli assegni pensionistici avranno un rialzo piuttosto significativo. Il governo Meloni però ha deciso di tagliare la rivalutazione basata sull'aumento dei prezzi, così che tutti gli assegni che superano una certa soglia riceveranno un aumento più basso. Inoltre, per alcune categorie di dipendenti pubblici – tra cui anche insegnanti di scuole materne ed elementari – dall'anno prossimo è previsto un netto calo per chi va in pensione. Su questo punto il governo ha detto di voler intervenire per migliorare la situazione, ma non ha ancora chiarito come.
Al momento la stima è che l'inflazione quest'anno potrebbe essere del 5,4%, quindi l'anno prossimo gli assegni andranno aumentati in questa percentuale. Dai 2.102 euro lordi al mese (assegni medio-alti), infatti, l'adeguamento al rialzo dei prezzi arriverà solo in parte. Ecco le casistiche:
- fino a 4 volte la pensione minima (entro i 2.102 euro), la rivalutazione sarà del 100% dell'inflazione, cioè il 5,4% dell'assegno;
- tra 4 e 5 volte la minima (tra i 2.102 e i 2.627 euro), la rivalutazione sarà dell'85% dell'inflazione, cioè il 4,6% dell'assegno;
- tra 5 e 6 volte la minima (tra i 2.627 e i 3.152 euro), la rivalutazione sarà del 53% dell'inflazione, cioè il 2,9% dell'assegno;
- tra 6 e 8 volte la minima (tra i 3.152 e i 4.203 euro), la rivalutazione sarà del 47% dell'inflazione, cioè il 2,5% dell'assegno;
- tra 8 e 10 volte la minima (tra i 4.203 e i 5.254 euro), la rivalutazione sarà del 37% dell'inflazione, cioè il 2% dell'assegno;
- sopra 10 volte la minima (oltre i 5.254 euro), la rivalutazione sarà del 22% dell'inflazione, cioè l'1,2% dell'assegno
Manovra, medici e altri dipendenti pubblici protestano contro
La questione è diversa per quattro categorie di dipendenti pubblici: dipendenti degli enti locali, ufficiali giudiziari, insegnanti alle scuole materne ed elementari e medici. Per chi tra di loro andrà in pensione nei prossimi anni, il governo Meloni ha deciso un taglio rispetto all'assegno che avrebbero avuto lasciando il lavoro quest'anno. In sostanza, gli anni lavorati tra il 1981 e il 1995 varranno meno nel calcolo dell'importo, e qualcuno potrebbe perdere fino al 25% della pensione andando in pensione nel 2024 invece che nel 2023.
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Come c'era da aspettarsi, il taglio improvviso ha suscitato forti proteste. A essere coinvolte sarebbero circa 30mila persone l'anno prossimo, e in totale circa 700mila persone fino al 2043. Il rischio è anche che molti medici decidano di lasciare il lavoro in anticipo, per evitare la riduzione, e così il sistema sanitario pubblico vada ancora più in crisi. Il governo Meloni ha annunciato che interverrà, ma al momento ci sono solo ipotesi su cosa abbia intenzione di fare.
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