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Economia
Piaggio sgomma in borsa, con la fase 2 moto e scooter correranno più dell'auto

Giornata euforica per Piaggio, che in borsa recupera in una giornata l’intera perdita delle cinque sedute borsistiche precedenti venendo anche sospesa al rialzo a 2,18 euro, dopo una trimestrale che non sarà certo ricordata come una delle migliori della storia del gruppo (ricavi in calo del 10,1% su base annua a 311,4 milioni, Ebitda che cala del 19,5% a 39,8 milioni, utile netto più che dimezzato a 3,1 milioni dai 7,8 milioni del marzo 2019), ma che ha fornito qualche segnale confortante.

Lo stesso numero uno del gruppo, Roberto Colaninno, ha voluto sottolinearlo, spiegando che “nonostante la tremenda situazione di emergenza conseguente alla pandemia mondiale, il gruppo Piaggio ha superato l’esame del primo trimestre e investe sul futuro pensando a una mobilità sostenibile, altamente tecnologica e sempre più al servizio delle persone oltre che al trasporto delle merci”.

Anche per questo Colaninno resta “fiducioso, non può che essere così”, mentre Piaggio conferma l’avvio entro fine anno della produzione, a Pontedera, del nuovo veicolo commerciale leggero a quattro ruote Porter, e il proseguimento della commercializzazione, solo negli Usa, del robot carrier Gita, in grado di trasportare pesi sino a 20 kg seguendo il proprietario con velocità massima di 10 km/h e autonomia di 4 ore.

In soldoni, il calo del 10% del fatturato è ancora un buon risultato se paragonato al crollo accusato da colossi del comparto auto in Europa e America come Fca (-16%), Renault (-19,2%) o Ford (-19,7%), segno che le due ruote potrebbero reggere la crisi meglio delle autovetture. Non solo: guardando alle diverse aree geografiche dove opera il gruppo, l’Asia-Pacifico (India esclusa) regge ed anzi guadagna sia in volume (+3,5%) sia in valore (+4,8%) trainato dal buon successo della intramontabile Vespa, contribuendo a compensare in parte il calo dell’area Europa-Medio Oriente (-6,6% in volume, -11,1% in valore).

Tra i vari marchi si notano inoltre un incremento di vendite anche per lo scooter a ruota alta Piaggio Medley, per le moto Guzzi V85TT e Aprilia RX, RS 125 e Shiver. Il vero problema di Piaggio, che da lunedì ha riaperto i due stabilimenti in Italia, al momento è l’India, dove in volume le vendite di 2 ruote sono calate del 33,5% e quelle dei veicoli commerciali del 26,8%, mentre in volume il calo si riduce al 20,3% e al 14,4% rispettivamente.

Al mercato sembra tuttavia essere piaciuta l’immediata azione di contenimento dei costi e investimenti (28,5 milioni contro i 29,3 milioni di un anno prima, ma Piaggio avverte che potranno scendere in modo più marcato nel secondo trimestre), che non ha peraltro impedito acquisti globali di materie prime e semilavorati (le scorte sono salite di 75 milioni di euro) così da garantire le produzioni durante i lockdown delle diverse aree geografiche (il gruppo ha impianti anche in India e Vietnam), per neutralizzare le chiusure temporanee dei fornitori.

La posizione finanziaria netta peggiora (-548,6 milioni dai -476,4 milioni a fine 2019), ma la liquidità resta a livelli più che soddisfacenti tanto che il Cda ha deciso di avviare un programma di acquisto di azioni proprie fino a un massimo di 15 milioni di titoli (al momento Piaggio ha in portafoglio poco più di 1 milione di titoli propri) per un controvalore massimo di 33,7 milioni di euro e comunque entro i limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili. Il buy-back potrà essere attuato entro il 22 ottobre del prossimo anno.

La sensazione è che, pur in assenza di una guidance data che al momento, come ribadito dal Cda, “non è possibile determinare con un sufficiente grado di affidabilità gli eventuali impatti che potranno influenzare il settore di riferimento nel corso del 2020”, moto e scooter possano essere impattati dalla crisi meno violentemente, costituendo un mezzo di trasporto individuale più agevole e meno oneroso di un’autovettura e probabilmente una soluzione idonea a chi per ragioni di lavoro deve ogni giorno spostarsi da casa all’ufficio o azienda e non può sottostare all’incertezza circa l’effettiva funzionalità dei mezzi pubblici.

In attesa di vedere se l’Asia-Pacifico continuerà a fare da contrappeso all’Europa anche nei prossimi trimestri (e quando l’India riuscirà a rimettersi in moto), aiutano anche i giudizi positivi subito arrivati dai broker, con Banca Akros che su Piaggio ha confermato il “buy” un fair value di 2,50 euro, Banca Imi un “buy” con un più prudente target a 2 euro, Fidentiis a sua volta un “buy” con target a 2,3-2,6 euro. Insomma: anche nella “fase 2” le 2 ruote potrebbero avere più spint delle 4 ruote, su strada e in borsa.

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