Economia
Piazza Affari crolla ed è la peggiore in Europa

L'ondata di vendite che sta investendo i mercati finanziari prosegue a Wall Street. L'indice Dow Jones perde lo 0,88%, il Nasdaq scende dell'1,49%, lo S&P 500 arretra dell'1,19%. Il Ftse Mib di Piazza Affari cede il 5%. Male tutte le banche. In forte ribasso anche le altre borse europee: Londra perde 1,85%, Francoforte il 2,05% e Parigi il 3,14%.
"I cali sono diffusi in tutta Europa. Non c'e' settore che si salvi. A Francoforte sono gli industriali, a Milano e Parigi i bancari. E' un mercato guidato da shortisti che non fanno selezione settoriale e non guardano ne' ai numeri delle societa', ne' ai dati macro. Le valutazioni sono scorrelate dal contesto sia societario sia economico. Tanta speculazione", afferma un esperto.
A detta di un trader questo "e' un mercato fuori controllo, con la volatilita' che e' l'unica cosa che prevale. Certamente aumenta la pressione perche' la Bce intervenga per calmare le acque, in particolare sul comparto bancario, ma il problema e' anche capire in che modo possa agire". Saxo Bank consiglia di tenere gli occhi puntati sul meeting dell'Eurogruppo, "che riporta sul tavolo molto temi economici tra cui la situazione in Grecia e in Portogallo". Il principale indice milanese "ha annullato i guadagni segnati ieri (15.913 punti la chiusura di martedi' 9 febbraio, ndr), con gli investitori di brevissimo termine che hanno gia' liquidato le posizioni aperte ieri per prendere profitti", spiega uno strategist. Comunque, prosegue l'esperto, "non si tratta solo di questo. Sembrano riavviarsi le scommesse al ribasso in un clima che non e' di scetticismo ma di vero e proprio pessimismo.
C'e' da dire anche che ieri la Yellen e' rimasta abbastanza abbottonata e non ha scaldato gli operatori. Non solo: la signora della Fed ha anche detto che a fronte del rallentamento dell'economia globale, le condizioni economiche appaiono destinate a "evolversi in una maniera tale da garantire solo incrementi dei tassi graduali". Ecco perché è "probabile che i tassi resteranno, per un po' di tempo, al di sotto dei livelli che e' previsto prevalgano nel lungo termine" in un contesto di "persistenti venti contrari" che "hanno pesato sulla domanda aggregata", quali "un limitato accesso al credito per alcuni soggetti, una debole crescita all'estero e un significativo apprezzamento del dollaro". "E' importante sottolineare", ha detto ancora Yellen, che anche dopo il rialzo di dicembre, "il ritmo della politica monetaria rimane accomodante".