La Germania sale oltre le attese. E Parigi esce dalla recessione

Il Vecchio Continente inizia piano piano a crescere nuovamente. I segnali arrivano dalle economie core d'Europa ovvero quella Germania e Francia che assieme all'Italia rappresentano il terzetto di testa della locomotiva europea. Segnali che hanno consentito al commissario Ue agli Affari Economici Olli Rehn che "la ripresa è "a portata di mano", anche se, "nonostante i dati positivi, bisogna rendersi conto che una ripresa è possibile ma solo se proseguiamo con tutti i nostri sforzi per superare la crisi". In questo senso, ha aggiunto il commissario Ue, "le riforme devono continuare".
E così, il 14 agosto 2013 sarà ricordato come il giorno dell'uscita dalla recessione dell'Eurozona, dell'Ue e di diversi Stati membri, Francia in testa. Un passaggio importante, ma non sufficiente a parlare di crisi alle spalle. Anche i mercati hanno reagito tiepidamente ma bisogna considerare che si tratta di giorni di bassa attivita' finanziaria, a causa delle ferie. Peraltro l'uscita dalla recessione era messa nel conto dagli analisti, anche se in misura un po' piu' contenuta (+0,2%) rispetto al +0,3% segnato nel secondo trimestre rispetto al primo.
Ma non è festa per tutti nell'Eurozona. Particolarmente significative, ed entrambe oltre le attese, le performance della Germania, che dopo un primo trimestre di crescita zero ha fatto segnare +0,7%, e Francia, che e' uscita da due trimestri in contrazione con un deciso e inatteso +0,5%. Mostra un buon progresso la Finlandia (+0,7%); impressiona il balzo del Pil portoghese, +1,1%, dopo dieci trimestri consecutivi in calo. Resta indietro l'Italia, il cui Pil nel secondo trimestre e' calato ancora (-0,2%, meno rispetto ai periodi precedenti) in compagnia della Spagna (-0,1%).
Anche al Nord ci sono economie ancora fredde come quella olandese: il Regno dei Paesi Bassi resta in recessione (-0,2%). Ma la maglia nera per la peggiore performance del trimestre va ancora a Cipro (-1,6%). Fuori dall'Eurozona, la Gran Bretagna segnala una interessante progressione, +0,6% nel secondo trimestre rispetto al primo.