Recessione senza fine: Pil -0,1%
No, all'Italia non è concesso sorprendere come è avvenuto stamattina a Francia e Germania. Mentre infatti il Pil di Parigi e Berlino ha scongiurato per entrambe la recessione mostrando il segno più (rispettivamente +0,3% e +0,1%), per la crescita italiana è ancora segno meno, ancora recessione.
Secondo le stime preliminari dell'Istat, nel terzo trimestre il Pil ha fatto registrare un -0,1% rispetto ai precedenti tre mesi e un -0,4% su base annua, cioè in confronto al terzo trimestre 2013. La variazione acquisita per il 2014 e' dunque del -0,3%: sarebbe questo cioe', secondo l'Istat, il dato di quest'anno qualora nel quarto trimestre si dovesse registrare un andamento piatto.
L'Istat segnala che il calo congiunturale e' la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell'agricoltura e dell'industria e di un aumento nei servizi. Dal lato della domanda, vi e' un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte), parzialmente compensato da un apporto positivo della componente estera netta. Il terzo trimestre del 2014 ha avuto quattro giornate lavorative in piu' del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al terzo trimestre del 2013.
Il Pil italiano registra un segno negativo dal terzo trimestre 2011, quindi da tre anni. Non solo, ma dalle serie storiche si evince che nel terzo trimestre di quest'anno - con una variazione del -0,1% congiunturale e -0,4% tendenziale - l'economia italiana e' tornata praticamente ai livelli del 2000, ossia di 14 anni fa.
L'Istat segnala che la prima variazione negativa e' stata registrata nel terzo trimestre 2011 (-0,3% congiunturale) e poi il Pil ha sempre fatto registrare un segno meno. Solo nel terzo trimestre dello scorso anno, su base congiunturale, il Pil fece registrare crescita zero e anche nel primo trimestre di quest'anno. Poi nel II trimestre 2014, sempre in confronto al trimestre precedente, e' stato registrato il -0,2%. Negli ultimi tre anni, la variazione negativa piu' pesante e' stata registrata nel I trimestre del 2013 (-0,9% congiunturale e -2,4% tendenziale), e anche nel IV trimestre 2012 (-0,8% e 2,5%).