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Economia
Benzina, diesel, Gpl, Gnl, metano, gasolio: nuova impennata dei prezzi

Carburanti, di nuovo un aumento dei prezzi 

Altro balzo dei prezzi dei carburanti in Italia, nonostante la brusca frenata delle quotazioni dei prodotti raffinati. La media nazionale dei prezzi della benzina in self service è a un passo da 1,7 euro/litro, mentre il diesel servito è a 1,999. Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina IP ha aumentato di sei centesimi al litro i prezzi consigliati del gasolio. Per Q8 rileviamo +1,5 cent/litro sul gasolio.

Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8.00 di martedì 11 ottobre, su circa 15mila impianti: benzina self service a 1,699 euro/litro (+10 millesimi, compagnie 1,706, pompe bianche 1,692), diesel a 1,867 euro/litro (+32, compagnie 1,876, pompe bianche 1,848). Benzina servito a 1,840 euro/litro (+9, compagnie 1,888, pompe bianche 1,743), diesel a 1,999 euro/litro (+27, compagnie 2,046, pompe bianche 1,905). Gpl servito a 0,787 euro/litro (-1, compagnie 0,793, pompe bianche 0,779), metano servito a 2,982 euro/kg (-15, compagnie 3,131, pompe bianche 2,860), Gnl 2,944 euro/kg (-23, compagnie 3,016 euro/kg, pompe bianche 2,893 euro/kg).

Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,793 euro/litro (servito 2,055), gasolio self service 1,938 euro/litro (servito 2,194), Gpl 0,890 euro/litro, metano 3,610 euro/kg, Gnl 3,012 euro/kg.

Aumento prezzo del gasolio: la richiesta di ASSOTIR

ASSOTIR, Associazione Italiana delle imprese di Trasporto, chiede al Governo di intervenire immediatamente sul caro-gasolio dopo la brusca impennata che i prezzi hanno subito in poche ore. “In appena 5 giorni, dal 7 ottobre a oggi - sottolinea Anna Vita Manigrasso, presidente nazionale dell’Associazione – il prezzo del gasolio è aumentato di ben 20 centesimi al litro". 

Secondo la Presidente Manigrasso la corsa dei prezzi sembra dovuta a una dinamica speculativa: “È vero che l’OPEC+ ha deciso di ridurre di due milioni di barili di greggio al giorno la produzione, ma il gasolio che i distributori stanno vendendo in questi giorni è stato acquistato diverse settimane fa, a prezzi nettamente più bassi. Inutile sottolineare che, quando si tratta di abbassare i prezzi, gli interventi sono molto meno celeri". 

Ci sono altri fattori che inducono a ritenere che l’aumento del gasolio sia frutto di una speculazione: “Il Governo deve anche indagare sul fatto che i prezzi della benzina stiano subendo un andamento differente: ormai sono abbondantemente più bassi di quelli del diesel. Anzi, la forbice tra i due carburanti, anche in questa nuova fase di aumenti, si allarga a favore della verde, per motivi che rimangono del tutto non chiariti”.

ASSOTIR chiede quindi al prossimo Governo di accertare se qualcuno, noncurante della crisi energetica, stia portando avanti l’ennesima speculazione. Inoltre, come sottolinea Claudio Donati, segretario generale dell’Associazione, “La vicenda del caro-gasolio mostra come sia indispensabile intervenire senza indugio su un’altra questione, quella dei valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio”. Si tratta in sostanza dell’insieme delle voci di costo sostenute dalle imprese di autotrasporto che determinano un costo di riferimento al chilometro. E di conseguenza servono a determinare il compenso di una tratta.

“La legge prevede che il Ministero aggiorni ogni tre mesi questi valori. Quelli attualmente in vigore risalgono invece a febbraio. In un periodo in cui i costi stanno aumentando trimestralmente, il Ministero ha saltato ben due aggiornamenti, quello di maggio e quello di agosto. Un oggettivo regalo alla committenza, un danno altrettanto grande per i trasportatori” conclude Donati.

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