"Putin prende in giro Trump, colpire il petrolio è l'unica via per piegare lo zar. Guerra Ucraina? Finirà solo se Usa e Cina lo decidono" - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 16:42

"Putin prende in giro Trump, colpire il petrolio è l'unica via per piegare lo zar. Guerra Ucraina? Finirà solo se Usa e Cina lo decidono"

Mentre Washington colpisce Rosneft e Lukoil, Pechino e Nuova Delhi frenano gli acquisti di greggio russo. L'intervista a Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano

di Rosa Nasti

Sanzioni Usa al petrolio russo: "La guerra in Ucraina può fermarsi solo se Trump e Xi lo vogliono"

L’America colpisce dove fa più male: nel portafoglio di Putin. Con un ordine diretto Trump ha messo nel mirino Rosneft e Lukoil, i due colossi petroliferi che tengono in piedi la macchina da guerra russa. L’obiettivo è uno, tagliare i flussi di denaro che alimentano il conflitto in Ucraina.

Stavolta non si tratta di un avvertimento, ma di un affondo vero e proprio, tanto che, come riporta Reuters, i giganti energetici cinesi, da PetroChina a Sinopec, hanno già sospeso gli acquisti di greggio russo per evitare guai con Washington. E anche l’India, che nel 2024 ha speso 140 miliardi in petrolio russo, si prepara a ridurre drasticamente le importazioni.

Intanto Trump, coerente con la sua strategia da negoziatore spregiudicato, propone di congelare i combattimenti lungo le attuali linee del fronte. Ma la vera domanda ora è: queste sanzioni saranno davvero il colpo di grazia per Mosca e costringere Putin a trattare per la pace? Affaritaliani ne ha parlato con Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano.

"Siamo in un momento abbastanza decisivo. Teniamo presente che la settimana prossima si vedono Trump e Xi Jinping in Corea del Sud. E io credo che la guerra in Ucraina possa terminare solo e soltanto se Trump e Xi lo decidono", analizza Noci, che aggiunge: "Secondo me questo pacchetto di sanzioni a Mosca è uno degli elementi che fa parte della trattativa che è in corso tra Cina e Stati Uniti. Quindi io mi aspetto che questa volta non sia semplicemente un'azione poco convinta. Trump sta cercando di perseguire un po' la logica che ha seguito su Gaza: in quel caso Hamas con il coinvolgimento degli arabi, mentre in questo caso l'unico modo per gestire Putin è prosciugarlo degli acquisti di petrolio".

Ma in che modo? "Siccome Cina e India acquistano il 90% del petrolio russo, io mi aspetto che un possibile scenario sia quello di una riduzione significativa delle importazioni di tale petrolio, e questo è un problema enorme per Putin perché la sua economia si sostiene ormai solo su quello e sul gas. È uno scenario plausibile", spiega Noci.

E aggiunge: "Non dobbiamo leggere il singolo fatto, ma tutto il quadro. Nel rapporto tra Cina e Stati Uniti il tema della guerra in Ucraina è centrale. Secondo me Trump metterà sul tavolo la possibilità di ammorbidire le sue posizioni se la Cina si impegnerà per riportare Putin all’ordine. Perché ormai Trump ha capito che Putin lo prende in giro: non ha alcuna capacità di influenza su di lui, soprattutto dopo la figuraccia di livello planetario fatta in Alaska, ad Anchorage".

Ma Pechino vuole davvero ridurre la dipendenza dal greggio russo? E quanto gli conviene? "La Cina in questo momento non vorrebbe, come nemmeno l’India. È chiaro però che tutto può essere sacrificato in funzione di obiettivi più ampi", dice Noci. 

"Se guardiamo la convenienza immediata, Cina e India acquistano petrolio a bassissimo prezzo. Ma oggi l’India affronta una tariffa del 50% e la Cina è nel bel mezzo di una battaglia di dazi con Washington. Può darsi che un interesse economico di breve periodo sarà sacrificato in nome di un obiettivo geopolitico e geoeconomico di medio e lungo termine".

LEGGI ANCHE: Sanzioni Usa sul petrolio russo, ora cambia tutto: "Non ci sono vie di mezzo, i prezzi del greggio sono destinati a schizzare"