Quando l'imprenditore è attore sociale. Coniugare il lavoro con la famiglia - Affaritaliani.it

Economia

Quando l'imprenditore è attore sociale. Coniugare il lavoro con la famiglia

Silvia Davite

Intervista a Maria Angela Spezia di Eco Packaging

Imprenditori attori sociali? Conosciamoli! Oggi incontriamo Maria Angela Spezia di Eco Packaging

 

 

Maria Angela Spezia, il Presidente di Confindustria Boccia dice che l'imprenditore deve essere un attore sociale, possiamo dire che lei rappresenta bene questa definizione sotto diversi punti vista.
Eco Packaging è un'azienda che coniuga praticità e rispetto dell'ambiente, in linea con i tempi, giusto?
La nostra azienda da anni punta su un'organizzazione interna tesa a coniugare le esigenze lavorative con i tempi della famiglia; siamo infatti una realtà che, avendo una prevalenza di personale femminile, sente fortissima questa necessità. Anche la scelta ab origine di utilizzare un materiale a base cellulosica (Cellophane/Natureflex TM), che risponde perfettamente alle crescenti esigenze di rispetto ambientale e salvaguardia delle risorse, si inquadra perfettamente nell'immagine di un imprenditore responsabile verso i propri collaboratori e verso il territorio.

 

Il suo impegno però non finisce qui, anche in Confindustria con diversi incarichi e ruoli. Perchè oggi un piccolo imprenditore dovrebbe associarsi, che possibilità reali vi sono perchè possa trovare rappresentanza e una convenienza concreta nell'aderirvi?
Sempre di più negli ultimi anni il ruolo dei corpi intermedi ha ritrovato una sua centralità ed il riconoscimento della sua importanza quale attore sociale: questo vale a maggior ragione per le aziende di medie e piccole dimensioni. Gli imprenditori però sono chiamati a partecipare attivamente alla vita associativa, perchè il loro contributo è unico e irripetibile e non rappresenta un tempo sottratto all'azienda, ma un modo per farla crescere insieme agli altri.

 

Confindustria a Piacenza chiede un collegamento veloce su ferro con Milano. Ci guadagnerebbero tutti?
Questo rappresenta un annoso problema, che va ben oltre al miglioramento della qualità di vita dei pendolari, ma che potrebbe significare una svolta epocale per la crescita del nostro territorio che, per sua collocazione, può essere riconosciuto come un'area di espansione di Milano 


Lei è tra i soci fondatori ed ora presiede l'Associazione di volontariato "Il Pellicano Piacenza Onlus", che si occupa dell'umanizzazione per gli Ospedali piacentini. Una bella sfida, ma cosa intendete per umanizzazione?
Anche la medicina più ortodossa riconosce, ormai da anni, che le persone non si curano soltanto con i farmaci, ma anche con il benessere psicologico: infatti un ambiente accogliente, che decontestualizza la malattia, accelera i processi di guarigione. Inoltre, anche per il personale sanitario ci sono benefici indubbi dall'operare in contesti rasserenanti e con pazienti meno stressati.

 

In questo modo state riqualificando gli spazi del Reparto di Pediatria e  l'annesso Pronto Soccorso Pediatrico, dell'Ospedale di Piacenza. Lo avete fatto con un metodo che ha coinvolto l'intera comunità, a partire dai più piccoli...
Si, è vero: se da una parte le decorazioni nei reparti oncologici e pediatrici sono già da qualche anno presenti in vari ospedali, la vera differenza consiste nel nostro metodo. Abbiamo infatti bandito un concorso, aperto alle scuole di ogni ordine e grado, che nella sua parte finale ha visto anche il coinvolgimento del Politecnico, chiedendo ai bimbi ed ai ragazzi (hanno partecipato in più di 3.600) di scrivere e descrivere (attraverso disegni, plastici e qualsiasi altra forma espressiva), cosa avrebbero voluto trovare in Ospedale per non averne paura. Tutto il materiale ricevuto è stato da noi catalogato e una giuria ha deciso i vincitori del concorso, ma solo per una formalità "tecnica" sono stati proclamati dei vincitori, perchè in realtà chi ha vinto è stata l'intera comunità. Questi lavori sono stati lo spunto per una tesi di laurea che ci ha aiutato ad estrapolare l'interpretazione pedagogica di quanto suggerito dai ragazzi: le indicazioni sono state puntualmente utilizzate per realizzare le riqualificazioni tuttora in atto. In sintesi non stiamo realizzando ciò che gli adulti pensano possa piacere ai bambini/ragazzi, ma ciò che questi ultimi ci hanno detto di volere. La quadratura del cerchio è rappresentata dagli artisti speciali che hanno prodotto le decorazioni pittoriche: sono infatti artisti appartenenti all'Associazione Fuori Serie, espressione di arte irregolare, che coinvolge soggetti fragili, ma che vengono retribuiti per le loro prestazioni.

 

Le imprese hanno messo le risorse necessarie ai lavori e poi i cittadini che hanno voluto aderire han donato ciascuno quello che poteva...
Attorno a questo progetto si sono riscoperti i valori profondi dell'essere comunità, ove ognuno contribuisce secondo le proprie possibilità e sensibilità. Se volete approfondire potete collegarvi qui www.ilpellicanopiacenza.it

 

 

Quello che lei ha voluto, è un metodo "politico", nel senso di fondato sul consenso, per realizzare un progetto concreto che persegue un interesse generale. L'imprenditore "sociale" può insegnare alla politica che l'organizzazione è importante e non basta la sola comunicazione?
L'accezione più vera del concetto di polis sintetizza il senso più concreto di progetti come questo; l'imprenditore, per sua natura, passa dalla visione alla realizzazione e, pur non negando l'importanza della capacità di saper comunicare, quello che spesso ci differenzia dalla politica è la capacità di dimostrare nel concreto di saper passare dalle parole ai fatti.

 

 

Il Sindaco di Milano ed il Presidente di Confindustria hanno  parlato nei mesi scorsi di un'alleanza tra la rete delle città ed il sistema delle imprese per favorire progetti di crescita sostenibile, inclusione sociale e brand di comunità. Può essere un modo intelligente che dal basso crei le condizioni di protagonismo ed alleanza per rigenerare la democrazia?
E' senza dubbio necessario rideterminare alcuni equilibri e ridisegnare processi politici che, nel corso degli anni, hanno perso efficacia: quindi ben vengano collaborazioni tra pubblico e privato all'insegna della condivisione di benessere e redistribuzione di risorse. L'impresa è fatta dalle persone che ci lavorano, che vivono in un territorio ed appartengono ad un gruppo sociale: quindi prendersi cura di un territorio e dei suoi bisogni significa fare il bene dell'impresa.