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Economia
Rcs, assegno da oltre 8,4 milioni. Le cedole di Cairo all'ex salotto
Da Twitter

Un assegno da oltre 8,46 milioni di euro. E' quanto distribuirà in monte dividendi il presidente e amministratore delegato di Rcs, Urbano Cairo, ai soci storici (che hanno dato vita a una seconda lista per il rinnovo del Cda) del gruppo che edita il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport, al termine di un esercizio (il secondo consecutivo in utile) che ha visto la società tornare a distribuire la cedola dopo ben 10 anni. Decisione presa dal board del 18 marzo e che oggi l'assemblea degli azionisti ha ratificato votando a favore. 

Diego Della Valle, Pirelli, Mediobanca e UnipolSai, che nel 2016 si sono visti sfilare in Borsa il controllo di Rcs da Urbano Cairo appoggiato da Intesa-Sanpaolo, riceveranno in pagamento il 22 maggio (20 maggio lo stacco della cedola) rispettivamente 2,387 milioni di euro, 1,481 milioni, 3,109 milioni e 1,506 milioni. Cairo invece che, attraverso Cairo Communication, ha in portafoglio il 59,693 del capitale intascherà 18,691 milioni

Rispondendo durante i lavori alle domande di un piccolo azionista, l'editore piemontese ha fatto capire che nel 2020 Rcs potrebbe fare il bis con il dividendo, come risultato di un business che ha "ribaltato" completamente gli andamenti del passato e che ha fatto "notevoli passi avanti". "L'utile netto di 85 milioni ottenuto senza plusvalenze extra è una bella cosa nel mondo editoriale", ha commentato infatti Cairo.


 

Rispettando le tempistiche che si era data sul fronte del passivo, l'azienda ha anche ridotto il debito a 187 milioni, sta continuando a produrre cassa e così "il debito dovrebbe quindi continuare a scendere. Abbiamo tenuto tutti i dipendenti, abbiamo tolto gli istituti di ammortizzatori sociali che alcuni avevano, anzi abbiamo assunto persone per sviluppare l'online", settore dove il Corriere.it può contare su "2,6-2,7 milioni di utenti unici al giorno e che gli abbonati digitali sono 140 mila, un bel numero che dimostra che c'è interesse da parte della gente ad acquistare il prodotto online". Insomma, "abbiamo un'azienda gestita meglio e pronta a cogliere tutte le opportunità nell'online o nelle declinazioni verticali legate alla cucina, all'economia, al mondo femminile, ai libri".

Quindi, ha sottolineato il presidente di Rcs, "se le cose vanno bene, come mi auguro, così come siamo tornati al dividendo dopo 10 anni perché non continuare a darlo?". "Ma diamo tempo al tempo, lo deciderà il Cda l'anno prossimo", ha concluso. 

Se l'operatività va a gonfie vele facendo contenti tutti gli azionisti, qualche grattacapo potrebbe arrivare dall'operazione passata di vendita della sede del Corriere della Sera in via Solferino a Milano, storica proprietà del gruppo editoriale che la precedente gestione aveva ceduto nel 2013 nell’ambito di un più ampio piano di risanamento, compreso un aumento di capitale da 400 milioni di euro, per mettere in sicurezza i conti del gruppo.



 

L'allora amministratore delegato di Rcs, Pietro Scott Jovane, aveva alienato l'immobile per 120 milioni di euro, una vendita su cui già allora Cairo, ancora "solo un semplice azionista con il 2,7%" aveva "chiesto lumi al presidente Provasoli", scrivendo una lettera per denunciare il closing effettuato "a un prezzo molto più basso di quanto ritenessi valere l'immobile". 

Avviato a Milano un arbitrato a novembre dello scorso anno ("atto dovuto, deciso da tutti insieme in consiglio") per chiedere l'annullamento della vendita, avvenuta in una situazione di forte stress finanziario in cui si trovava Rcs, l'editore si è aggiudicato la scorsa settimana il primo round contro il fondo americano ottenendo la sospensione da parte di un giudice di New York, dove Blackstone aveva contrattaccato accusando Rcs di aver impropriamente reclamato la proprietà degli immobili e di aver per questo “intenzionalmente interferito” con la vendita ormai quasi conclusa degli asset immibiliari ad Allianz

Il nuovo Cda/ L'assemblea di Rcs ha rinnovato il board per il prossimo triennio. L'unica new entry è quella, per la lista Cairo, di Uberto Fornara

Ora, però, secondo quanto risulta a Reuters, il fondo a stelle e strisce avrebbe deciso questa volta di intentare una nuova causa legale direttamente contro Cairo, causa in cui avrebbe avanzato, secondo le indiscrezioni, la richiesta di un risarcimento di 300 milioni. Sul contenzioso, dalla relazione al bilancio 2018 del gruppo editoriale, è emerso che "la società, acquisite le valutazioni dei propri consulenti legali, ha ritenuto che non sussistano i presupposti per l'iscrizione di fondi rischi". E su un possibile accordo extragiudiziale con il fondo americano, ipotizzando un dialogo tra le parti, Cairo ha spiegato: "C'è un arbitrato che sta andando avanti, non ci sono contatti aperti". 

La battaglia è ancora agli inizi, ma intanto a Piazza Affari gli investitori si interrogano sul possibile esito della vicenda e il titolo Rcs, oggi, ne è uscito penalizzato (-3,86% con le azioni scambiate a 1,24 euro l'una, con oltre 800 mila pezzi passati di mano contro una media di 610 mila negli ultimi trenta giorni. In rosso anche la controllante Cairo Communication: -1,23%).

twitter11@andreadeugeni

 

 

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