Rcs, Bazoli contro de Bortoli per la presidenza. La sfida titanica di Cairo - Affaritaliani.it

Economia

Rcs, Bazoli contro de Bortoli per la presidenza. La sfida titanica di Cairo

La sfida del turnaround dell'editore di La7: non solo questione di cost-cutting e sinergie, ma anche di sviluppo. Ecco perché gli addetti ai lavori...

Mentre s'infiamma la guerra legale su Rcs con lo studio Bonelli-Erede che potrebbe presentare un controesposto per conto di Cairo a quello triplice presentato a Consob e Procura da Della Valle, Bonomi e Pirelli, anche la corsa per la poltrona di nuovo presidente della Rizzoli si fa affollata.

Con Maurizio Costa che dovrà accomodarsi per lasciare il posto al candidato della nuova proprietà che nei prossimi giorni potrebbe addirittura salire oltre il 60%, i nomi circolati per questo ruolo sono in primis (oltre a quello dell'ex Piergaetano Marchetti, notaio d'impresa) due: quello dell'ex direttore del CorSera Ferruccio de Bortoli e quello del presidente onorario di Banca Intesa Giovanni Bazoli.

Due disoccupati di lusso visto che sono entrambi in pensione, ma che conoscono il mondo Rizzoli molto bene e che potrebbero entrambi dare una grande mano a Cairo che come neoamministratore delegato avrà tutte le deleghe operative ma dovrà dividersi alla guida di ben quattro gruppi (Cairo Communication, Torino Calcio, La7 e Rcs). Il primo, FdB, per essersi fatto due lunghi mandati alla direzione del quotidiano di Via Solferino, il secondo, Nanni Bazoli, per esser da sempre stato la figura di garanzia dell'indipendenza dello storico quotidiano della borghesia milanese, nonchè grande sponsor della scalata di un editore puro nel capitale di Rcs. Davvero una novità per la Rizzoli i cui destini sono sempre stati decisi nelle stanze dei bottoni del capitalismo italiano, riunito nel patto di sindacato che ha governato per anni il gruppo.

Gli entusiasmi della novità Cairo, però, nonostante un passato dell'editore di La7 costellato da successi da turnaround, rischiano di scontrarsi con la dura realtà di un settore ciclico iper-maturo come quello della carta stampata quotidiana, oberato da un fardello di oltre 400 milioni di euro di debito, ben più del doppio della cassa presente nella controllante Cairo Communication, in predicato per la fusione con la controllata. Banca Intesa è il grande sponsor di Cairo in quanto anche il più grande creditore con 162,4 milioni di euro e, almeno sulla carta, quella di far dirigere a un editore un'altra società editoriale è la scelta industrialmente più corretta.

Cairo inizialmente sembrava molto più interessato alla Gazzetta dello Sport che non a tutto il resto, ma è chiaro che uno come lui che raccoglie pubblicità riuscire ad avere Rcs vuol dire avere una piattaforma formidabile per la propria concessionaria. Ma c'è il tema dello sviluppo, capitolo del turnaround che non sarà dunque soltanto questione di risparmi.

Gli addetti ai lavori fanno infatti notare che Mr La7, che di cost-cutting è certamente un grande esperto (si narra che faccia lavare la maglie in casa ai giocatori del Toro per risparmiare sulle spese di lavanderia), non ha le skill adatte per gestire l'operatività e generare ricavi dai quotidiani nell'era digitale. Il Corriere e la Gazza non sono una televisione o dei settimanali, per di più stile tabloid popolari inglesi. Quindi, anche se il comparto industriale è lo stesso, le logiche sono quasi di un altro pianeta.

(Segue...)