Recessione europea e debito Usa. Ecco i mali che preoccupano il G20

"I rischi si sono ridotti, ma la sfida della crescita non è ancora vinta". Il ministro dell'Economia Vittorio Grilli sintetizza così il giudizio del G20 sulla situazione economica globale al termine della cena tra i ministri delle Finanze e i governatori del Gruppo che raccoglie le principali 20 economie mondiali.
Dal giro di tavolo, ha raccontato l'inquilino di via XX settembre, "è uscita una fotografia a luci e ombre".
Tutti però, ha aggiunto Grilli, si sono detti convinti che la strategia del consolidamento fiscale e le riforme strattturali sono l'unica via. Il problema è che tutti stiamo facendo la stessa cosa nello stesso momento e dunque gli spazi di manovra sono minori. Chi ha più tempo e più spazio dovrebbe usarli". In generale, ha spiegato Grilli, "i rischi estremi si sono ridotti in maniera importante. In Europa la situazione economica e finanziaria si è stabilizzata. Negli Stati Uniti, dove è stato superato il fiscal cliff, lo stesso. Il Giappone ha effettuato importanti iniezioni di liquidita'".
E tuttavia, ha rilevato il ministro, "rimangono sempre incertezze legate da una parte all'Europa, dove la finanza è migliorata ma non l'economia reale. Ma anche agli Usa, dove si è evitato il fiscal cliff, ma l'aggiustamento fiscale non è stato ancora abbozzato. E in Giappone la nuova politica monetaria è coraggiosa ma presenta anche molte incognite. Grilli ha poi toccato la situazione italiana: "Lo stallo politico non è forse un pericolo per l'economia globale, come afferma l'Fmi, ma rischia di esserlo per l'Italia è gli italiani. Un'Italia debole, che non decide, fa comodo solo ai nostri competitori".
Per l'inquilino di via XX settembre "le grandi sfide, le grandi problematiche sono globali. Bisogna essere in grado di individuare strategie chiare, di negoziare a questi tavoli e agire velocemente con soluzioni politiche efficaci e importanti". Quindi, ha concluso parlando a margine dei lavori del G20, "sono innanzitutto gli italiani a essere interessati ad avere soluzioni veloci che ci mettano in condizione di continuare il dialogo, il negoziato e in grado di fare scelte in questo momento veramente difficile per il mondo.
Infine, un giudizio sul decreto che ha sbloccato i pagamenti della PA. "Il decreto del Governo non è solo compensativo, perchè arrivando prima alle aziende" il denaro "potrebbe aiutare il settore bancario a fare altrettanto riducendo i rischi sulle piccole e medie imprese", ha spiegato Grilli. "Il problema del credito alle Pmi in una fase economica di debolezza non appartiene solo all'Eurozona ma fa parte del ciclo. Poi pero'", ha aggiunto Grilli, "nell'area dell'euro, con la crisi dei debiti sovrani, si è aggiunta una segmentazione dei mercati, sia sul versante dei crediti che su quello dei depositi. Mentre però su quest'ultimo fronte la segmentazione del mercato è andata molto migliorando anche nei Paesi periferici, su quello dei crediti alle aziende questa segmentazione ancora si vede".