Ue/ Renzi archivia Barroso in Senato. Crescita tema non rinviabile
"Siamo in una fase di transizione e la grande vittoria di questi mesi è stato aver proposto un piano di investimenti da 300 miliardi di euro, primo segno di attenzione della nostra realtà istituzionale europea non solo al rigore e all’austerità ma anche alla crescita". Il presidente del Consiglio Matteo Renzi riferisce in Senato sul Consiglio europeo in programma domani e dopodomani a Bruxelles, sottolineando il cambio di prospettiva europeo, mentre l’Italia aspetta la lettera di Bruxelles sulla manovra. Il vertice di domani, dunque, "è l’ultimo della stagione precedente (Barroso, ndr) e avrà un carico di aspettative che rimarranno nel dibattito almeno fino all’appuntamento successivo di dicembre". Un "passaggio davvero rilevante, l’Europa adesso volta pagina nella guida delle sue istituzioni".
Il primo punto in agenda, afferma Renzi, è il tema del clima e dell’energia. "La linea che proponiamo al Parlamento di condividere è quella delle ambizioni massime. Alcuni Paesi insistono per essere particolarmente prudenti, e utilizziamo un eufemismo, attenti alle esigenze che soffrono per l’eccessivo uso del carbone e di tecnnologie vecchie. Noi, con un occhio forte alle questione di sostenibilità, pensiamo che mai come in questo momento sia importante affermare la scelta della sostenibilità e dell’ambiente come scelta per la competitività". Massima ambizione, quindi, sul pacchetto clima ed energia 2030 anche in vista dei prossimi appuntamenti, che il premier cita: Lima, a dicembre 2014, e Parigi, per il summit cruciale del 2015. Per Renzi serve un «gigantesco investimento dell’Europa sui green jobs" e sulla crescita verde. In tema di rinnovabili, dice, "sosteniamo che vi sia bisogno accanto alla valutazione istituzionale e politica in sede europea di una scommessa di politica industriale collegata per agevolare e valorizzare una filiera industriale: non stiamo indicano un maggior costo sul breve periodo, ma un metodo e uno stile che deve partire dagli immobili pubblici e dai regolamenti di costruzione dei nuovi edifici".
Renzi precisa che domani non si toccheranno i temi di politica internazionale. "Ma è rispettoso evidenziare - aggiunge - che rispetto all’ultimo Consiglio europeo rilevanti passi in avanti siano stati compiuti e contemporaneamente nuove e più complicate tensioni si stiano verificando al di fuori dei confini europei ma dentro il cuore dell’esperienza del nostro continente". Il riferimento è "ai passi significativi compiuti sul fronte ucraino, che hanno trovato nuova linfa a Milano". Città laboriosa al quale Renzi invia un sentito ringraziamento: "Mi piace chiamarlo lo spirito di Milano, città laboriosa al quale voglio indirizzare il mio grazie per la straordinaria qualità dell’accoglienza e capacità di accoglienza che ha favorevolmente impressionato tutti i partecipanti al vertice Asem. Lo spirito di Milano ha riaperto una discussione che sembrava assopita». Tutti i riflettori sono puntati sul voto in Ucraina della settimana prossima. E Renzi rimarca la posizione già espressa all’Asem: necessità di "rispettare l’unità, l’integrità e libertà del popolo ucraino" e di mettere fine all’escalation delle tensioni e contemporaneamente recuperare alla Russia "il suo ruolo di importante riferimento per la politica internazionale".