Ue/ Rehn contro l'austerity: "Rallentare sul rigore"

Si allarga il fronte dei 'possibilisti' nella sfida tra sostenitori del rigore di bilancio e di chi crede sia necessario allentare i paletti dell'austerity per stimolare la crescita economica. Ad ascrivere il proprio nome tra le fila di questi ultimi è niente meno che il commissario agli Affari economici di Bruxelles, Olli Rehn. La Commissione Ue ha infatti aperto alla possibilità di un minore rigore sui conti pubblici: "Il rallentamento del consolidamento è possibile ora grazie agli sforzi fatti dai Paesi in difficoltà, all'impegno della Banca centrale europea e alle politiche di bilancio credibili" - ha detto il commissario. Certo, queste parole non rappresentano un 'liberi tutti': lo stesso Rehn ha ricordato infatti che "il consolidamento dei conti pubblici resta essenziale", tanto da definirlo "un ingrediente necessario della nostra strategia". D'altra parte anche il Fondo monetario internazionale dà la sveglia all'Europa. Il numero due dell'organismo di Washington, David Lipton, ha sollecitato i politici europei a "prendere misure decisive e durature per rafforzare le prospettive del continente per la crescita ed evitare rischi di stagnazione".
La serie di dichiarazioni investe in pieno l'Italia, proprio nelle ore in cui si sta cercando di delineare un programma di governo che vede le tematiche economiche al centro dell'attenzione. E a sua volta, nel cuore dell'agenda economica, c'è l'esigenza di contemperare una politica di bilancio attenta per non sforare gli obiettivi europei e stimolare un tessuto economico e privato quanto mai ingessato. "Gli sforzi di consolidamento devono tenere in considerazione le specificità dei Paesi, perciò la dinamica dell'aggiustamento di bilancio sta cambiando", ha detto ancora Rehn parlando a una conferenza in corso a Bruxelles. "C'è ora spazio di manovra per sforzi meno aggressivi, cosa che non era possibile nel 2012 perchè allora i Paesi dovevano ristabilire la credibilità e rendere sostenibili i conti", ha spiegato il commissario. Sulla situazione politica, "abbiamo fiducia nel fatto che le autorità italiane faranno del loro meglio per formare un governo" ha detto. "E' importante che siano affrontate le sfide economiche dell'Italia, che non scompariranno da un momento all'altro," Rehn ha aggiunto.
Quest'anno, ha chiarito Rehn parlando davanti alla commissione Affari economici e monetari dell'Europarlamento a Bruxelles, "lo sforzo di consolidamento di bilancio sarà dello 0,75% del Pil nell'eurozona", una cifra dimezzata rispetto all'1,50% dello scorso anno ed inferiore all'1,75% previsto per quest'anno dagli Stati Uniti. Il commissario ha anche puntato il dito contro il principale ostacolo alla ripresa: "Le condizioni di finanziamento estremamente rigide" per le imprese.