Risparmio, i mercati: a marzo Draghi taglierà ancora i tassi sui depositi - Affaritaliani.it

Economia

Risparmio, i mercati: a marzo Draghi taglierà ancora i tassi sui depositi

Tempi sempre più duri per i piccoli risparmiatori possessori di titoli di Stato a breve scadenza. Se la politica monetaria espansiva di Mario Draghi nel corso del 2015 ha fatto le fortune dell'anno l'Italia che è riuscita ad entrare nel club dei Paesi che collocano in asta titoli di Stato con tassi sotto zero, risparmiando, fra discesa dei tassi e dello spread, cinque miliardi di euro, altrettanto non si può dire per quanti hanno messo in portafoglio Bot e Cct. Risparmiatori che se vogliono quest'anno far fruttare i propri denari messi da parte dovranno affidarsi a piani di medio-lungo periodo non sempre performanti e spesso molto costosi.

Andando ad osservare i movimenti sull'interbancario, ovvero il mercato in cui le banche europee si prestano il denaro, si può osservare un’accelerazione al ribasso dei tassi, proxy del fatto che gli operatori stanno scontando un nuovo taglio dei tassi sui depositi (quelli dove gli istituti di credito parcheggiano all'Eurotower la proipria liquidità) da parte della Bce nella prossima riunione di marzo dei banchieri centrali dell'Eurozona.

Quindi, le banche che devono prendere a prestito nell'overnight fanno questo ragionamento: "Perché pagare un tasso oggi che fra un po' scenderà ulteriormente?". A dicembre, Mario Draghi ha tagliato ulteriormente questi tassi già in negativo, portandoli dal -0,2% a -0,3%. Saggio che ora secondo il mercato potrebbe scendere a causa delle forti pressioni sui movimenti futuri dei prezzi dell'andamento del costo del barile di petrolio e del soft landing dell'economia cinese ed essere tagliato ulteriormente di un altro 0,1% (a 0,4%).

Solo effetti negativi per i piccoli risparmiatori? No, perché se da una parte gli effetti sull'Europa delle spinte deflattive da parte del contesto macroeconomico internazionale  si tramuteranno anche  in rendimenti dei titoli di Stato a breve scadenza sempre più sottozero, dall'altra per chi sta pagando le rate di un mutuo a tasso variabile in cui la banca sottrae il tasso Euribor allo spread nel calcolo della rata mensile, le prossime rate costeranno ancora meno, allegerendo, assieme al costo della benzina e delle bollette, i già risicati (dalla crisi) bilanci familiari.