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Economia
Risparmio/ I soldi non fanno la felicità, gestirli bene ci rende più attraenti

Non sono i soldi a fare la felicità. Ma senza dubbio saperli gestire bene, in modo responsabile, porta serenità nella vita di coppia e ci rende anche più attraenti: è quanto emerge da uno studio sul financial wellbeing1, il benessere finanziario, condotto sulla popolazione di due Paesi, Italia e Regno Unito, da Moneyfarm, società internazionale di investimento con approccio digitale, insieme a Dectech, società specializzata in studi comportamentali nata alla Warwick University.

Un italiano su tre (33%) ritiene che la capacità di gestire in modo responsabile le finanze sia la caratteristica più attraente in un partner, più importante del suo aspetto e della sua personalità. Il 32% non contempla minimamente l’idea di frequentare un partner che non abbia i conti in ordine.

Nella fascia più benestante della popolazione intervistata si rilevano aspettative più alte nei riguardi del partner, ma anche maggiore diffidenza. Ben il 54% del segmento high affluence, con reddito annuo superiore a 50.000 euro, si aspetta infatti che il partner provveda al mantenimento della coppia (50% nella fascia low affluence) ma, per contro, solo il 14% dice di fidarsi davvero di come il partner gestisce i soldi (21% nella fascia low affluence) e il 32% preferisce che i patrimoni restino separati (25% nella fascia low affluence).

Hai mai chiuso con qualcuno per questioni di soldi?

Il 25% degli italiani ha ammesso di aver interrotto una relazione in seguito ad ansia, stress o preoccupazioni causati dalla gestione delle finanze almeno una volta nella vita. Tra chi afferma di aver lasciato per problemi di denaro propri (5%) o del partner (8%) e chi dichiara invece di essere stato lasciato per problemi di denaro propri (7%) o del partner (5%), appare chiaro come difficilmente le vicissitudini finanziarie siano irrilevanti in una relazione sentimentale.

Anche se non porta a conseguenze estreme, lo stress finanziario nell’ultimo anno ha avuto comunque un “impatto negativo” sul 19% delle coppie italiane, in particolare su quelle afferenti al segmento low affluence (23% vs 12% high affluence), ha portato il 23% a chiedere un prestito a partner, amici e familiari ed è stato fonte di veri e propri litigi per il 22% del campione.

Se si passa poi a considerare le scelte di medio-lungo periodo più importanti di una coppia, come quella di costruire una famiglia, il quadro è piuttosto allarmante: il 19% degli intervistati dice di aver rimandato o, peggio, di aver accantonato del tutto l’idea di avere figli per questioni legate alla sfera finanziaria.

Vincenzo Cuscito, Senior Investment Consultant di Moneyfarm, ha commentato: "Il benessere finanziario non deriva solo ed esclusivamente dalla grandezza del patrimonio che si possiede: il modo in cui si gestisce questo patrimonio, piccolo o grande che sia, fa la differenza. A maggior ragione quando non si è detentori di grandi patrimoni, un approccio responsabile e lungimirante alla gestione del risparmio, con l’aiuto di un consulente esperto, aiuta le persone a sentirsi più serene e intrattenere relazioni affettive stabili e durature”.

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