Economia
Robot, una startup genovese raccoglie 70 milioni di euro. Tra gli investitori anche due partecipate dello Stato
La startup presenterà il primo modello completo a gennaio al CES di Las Vegas e, nei primi mesi del 2026, prevede di firmare i primi contratti

Generative Bionics raccoglie 70 milioni e avvia la prima fabbrica italiana di robot umanoidi
Generative Bionics, startup nata dall’Istituto Italiano di Tecnologia, sta per lanciare il suo primo robot umanoide intelligente progettato e costruito proprio in Italia: per accelerare il più possibile il progetto ha già raccolto 70 milioni di euro, grazie a un aumento di capitale guidato dal fondo di Cdp Venture Capital dedicato all’IA. Ma tra gli investitori di peso ci sono anche AMD, Duferco, il fondo di Eni, RoboIt e Tether, che oltre al sostegno economico, metteranno sul tavolo anche competenze utili allo sviluppo industriale.
Nel dettaglio, i fondi serviranno a migliorare i sistemi di "Physical AI", cioè l’unione tra la robotica e l'intelligenza artificiale, ma soprattutto a costruire la prima fabbrica italiana di robot umanoidi. L’obiettivo dell’azienda è realizzare macchine in grado di lavorare ogni giorno accanto alle persone, aiutando sia nelle attività fisiche sia in quelle più complesse, una cosa che fino ad ora non era mai stata fatta in Italia, ma l'avevamo soltanto vista in Cina o negli USA.
La startup presenterà il primo modello completo a gennaio al CES di Las Vegas e, nei primi mesi del 2026, prevede di firmare i primi contratti con diverse aziende del settore manifatturiero. Il costo medio dei robot sarà intorno ai 70 mila euro, e potranno poi essere impiegati in molti ambiti divesi, come anche la sanità e il commercio; inoltre le analisi di mercato indicano che la robotica umanoide potrebbe addirittura valere più di 200 miliardi di euro nel 2035 e arrivare fino a 5.000 miliardi nel 2050.
La competizione d'altronde è già molto forte nel settore: in Cina, soltanto nell'ultimo anno e mezzo, sono nate decine di aziende di robotica umanoide mentre negli Usa grandi gruppi tecnologici hanno già investito pesantemenente nel settore, uno tra tanti Tesla di Elon Musk. Nonostante ciò, il ceo Daniele Pucci è ottimista e prevede che Generative Bionics possa ritagliarsi un ruolo importante tra i big, soprattutto grazie alla tecnologia sviluppata dall’IIT, e alla sua "Physical AI", pensata per creare macchine davvero utili ai processi industriali.
Generative Bionics non spunta dal nulla, ma ha alle spalle oltre vent’anni di ricerca dell’IIT e un team di circa 70 ingegneri, che presto crescerà con nuovi specialisti dedicati proprio alla produzione e alla certificazione dei robot. Per Giorgio Metta, direttore scientifico dell’IIT, questo progetto è la prova concreta che la ricerca italiana può trasformarsi in industria vera e competere con chi nel settore è già avanti, tanto si sa che a fare la differenza sarà come sempre quel tocco di "made in Italy".
