Rumors: sofferenze e aumenti di capitale, piano pro-banche vale 6 mld - Affaritaliani.it

Economia

Rumors: sofferenze e aumenti di capitale, piano pro-banche vale 6 mld

Un fondo privato con 2,5 miliardi di dotazione iniziale per la cintura di sistema degli aumenti di capitale di Popolare di Vicenza e Veneto banca da chiudere a stretto giro e uno strumento da 3-5 miliardi destinato ad alleggerire i crediti in sofferenza (Npl) delle banche. Sarebbe questo, secondo quanto riporta il Messaggero, il maxi-piano che il Governo, Bankitalia e la Vigilanza Ue stanno facilitando dopo il vertice di martedi' a palazzo Chigi. A seguito del summit gestito dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan e dal governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, al quale hanno partecipato Federico Ghizzoni, Carlo Messina e Giuseppe Guzzetti, rispettivamente a.d. di Unicredit, Intesa Sanpaolo e presidente dell'Acri, tutti hanno continuato a lavorare per rifinire i dettagli.

La strada non è ancora in discesa ma sembra che Padoan spinga affinche' si chiuda a breve. Due fatti nuovi sembra possano disincagliare il progetto: la disponibilità di UniCredit a concedere una proroga di 15 giorni alla banca Popolare di Vicenza per raccogliere 1,75 miliardi freschi e riportare il Cetl al 10,25% e, a seguito di questo, la disponibilita' di Fortress a partecipare alla ricapitalizzazione dell'Istituto berico, a certe condizioni legate al prezzo. Ad ammorbidire la Bce c'e' stata l'efficace opera di persuasione del vertice Bankitalia, con Fabio Panetta , vice dg, accanto a Visco.

Lo slittamento i due settimane rispetto al 30 aprile allenta la pressione su Unicredit anche per il combinato disposto della costituzione del Fondo di Cdp, nel quale potrebbero intervenire alcune banche, assicurazioni, casse di previdenza. Nel frattempo sembra si stia delineando la soluzione per il risarcimento degli obbligazionisti delle quattro banche fallite. Secondo quanto si legge sulla Stampa, infatti, lo schema messo a punto con l'Unione europea prevede paletti ampi, ma allo stesso tempo piu' chiari. In particolare, verranno risarciti tutti coloro che avevano sottoscritto obbligazioni fino al limite dei 100.000 euro, lo stesso ammontare entro il quale vengono tutelati dai fallimenti bancari tutti i conti correnti.

Dall'automatismo, tuttavia, verranno esclusi coloro i quali le obbligazioni le hanno comprate altrove, ad esempio sul mercato secondario. Secondo i calcoli del Tesoro per risarcire la platea degli interessato dovrebbero essere sufficienti circa 200 milioni di euro, ovvero il doppio di quanto messo finora a disposizione con la legge di stabilita'. Per rimpolpare il fondo di solidarieta' a questo punto e' necessario un nuovo decreto legge che potrebbe essere approvato gia' alla fine di questa settimana, o piu' probabilmente la prossima. L'automatismo, in ogni caso, non vietera' di fare ricorso all'arbitro o al giudice ordinario, qualora gli esclusi dal risarcimento ravvisassero gli estremi della truffa.