I petrorubli di Rosneft ai Moratti. Balzo di Saras a Piazza Affari

Affari russi per i Moratti. L'inter non c'entra: il gigante Rosneft ha siglato un contratto con Gian Marco e Massimo per acquisire una quota del 13,70% di Saras. Il deal si è chiuso per 178,4 milioni di euro.
Non solo: Rosneft lancerà anche un'Opa volontaria sul 7,29% del capitale di Saras a 1,37 euro per azione, lo stesso prezzo corrisposto ai fratelli Moratti. In questo modo la Sapa (che ora possiede il 62,46% del capitale) manterrà solo le azioni che occorrono a garantire il controllo del gruppo e scenderà al 50,02%.
Il colosso russo avrà nel complesso il 21% di Saras. A cedere la prima tranche del 13,7% saranno Gian Marco e Massimo Moratti, che venderanno le residue azioni controllate personalmente, pari a 6 milioni ciascuno. Il controvalore complessivo dell'Opa sarà pari a 94,9 milioni di euro, che aggiunto ai 178,4 milioni versati ai Moratti, danno un totale di 273,3 milioni di euro.
Le azioni di Saras, abituate a giornate difficili, sono sostenute dall'irruzione dei russi. Il titolo balza del 6,71% e supera 1,04 euro. Una novità per il gruppo, che dal suo sbarco a Piazza Affari, nel maggio del 2006, ha perso oltre l'80% del proprio valore. I conti del gruppo sono tutt'altro che rosei: nel quarto trimestre 2012, il passivo è stato di 82,4 milioni, quadruplicando il rosso dello stesso periodo del 2011.
Non meraviglia che i Moratti abbiano spalancato le porte a Rosneft. Gian Marco Moratti, presidente di Saras, ha dato "il benvenuto al primo produttore di petrolio grezzo a livello mondiale quotato, come azionista rilevante della società, e siamo convinti che sia Rosneft che Saras ne beneficeranno sia nel breve che nel lungo termine2. Parole ricambiate dal presidente di Rosneft Igor Sechin: "Crediamo che questa operazione sia un importante passo per la costruzione di una collaborazione di lungo periodo tra Rosneft e Saras.