Da Musk a Bezos fino ad Arnault: la tregua sullo shutdown regala miliardi ai paperoni del mondo. Le cifre folli - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 14:29

Da Musk a Bezos fino ad Arnault: la tregua sullo shutdown regala miliardi ai paperoni del mondo. Le cifre folli

L’accordo politico ha dato respiro pure al settore del trasporto aereo, tra i più colpiti dallo shutdown.

di Elisa Mancini

Shutdown, Wall Street brinda alla tregua politica: i miliardari fanno cassa

L’accordo bipartisan in Senato per evitare lo shutdown del governo federale ha acceso un rally che ha fatto volare i principali indici e aggiunto decine di miliardi di dollari alle fortune dei soliti noti: i giganti del tech e i magnati che li guidano. 

La fiammata dei listini ha infatti gonfiato i patrimoni delle figure più ricche del pianeta. Secondo le stime di Forbes, Elon Musk ha visto crescere la sua ricchezza di 10,1 miliardi di dollari in una sola giornata, portando il suo patrimonio a 492,3 miliardi. Una cifra che lo conferma saldo al vertice del ranking globale. Subito dietro, Larry Ellison (Oracle) con 296,4 miliardi, in crescita di 2,8 miliardi, e Jeff Bezos, che guadagna 1,9 miliardi e raggiunge quota 256,4 miliardi.

Anche i fondatori di Google, Larry Page e Sergey Brin, sorridono, rispettivamente +5,7 e +5,2 miliardi. Mark Zuckerberg aggiunge 3,8 miliardi al suo conto personale grazie a Meta, mentre Bernard Arnault, patron di LVMH e unico europeo nella top ten, sale a 184,2 miliardi (+4,1 miliardi).

Spicca poi Jensen Huang, ceo di Nvidia, il grande vincitore,: la sua fortuna personale cresce di 6,1 miliardi, toccando 169,5 miliardi. I "meno ricchi" tra i primi dieci, Steve Ballmer (+0,8 miliardi) e Warren Buffett (+0,3 miliardi), completano la lista dei miliardari che hanno beneficiato dell’euforia di mercato.

L’accordo politico ha dato respiro pure al settore del trasporto aereo, tra i più colpiti dallo shutdown. Le azioni di American Airlines, United e Delta sono salite di circa il 2%, dopo settimane di cancellazioni e ritardi dovuti alla carenza di personale negli aeroporti. 

Nonostante l’euforia di Borsa, la fiducia dei consumatori americani resta appannata. E prima di stappare lo spumante, va detto: non si tratta ancora di una reale apertura totale del governo, bensì di una misura provvisoria che spiana la strada, ma di certo non una vittoria definitiva.

LEGGI QUI TUTTE LE NEWS DI ECONOMIA