Social Card fino al 2015: ecco come richiederla

di Luca Bozzi
Il Governo Letta ha di recente esteso fino al prossimo 2015 la possibilità, da parte dei nuclei famigliari meno abbienti, di accedere alla Social Card, un trattamento previdenziale inventato nel 2008 dall’ex Ministro dell’Economia Giulio Tremonti e che consiste nell’accesso ad una vera e propria carta prepagata con cui poter acquistare beni alimentari, medicinali e con la quale è anche possibile pagare le bollette di casa.
Nella nuova rimodulazione della Social Card, l’utilizzo di questo strumento è stato esteso a nuovi Comuni italiani, che vanno ad aggiungersi a quelle città che erano già coperte dal trattamento, ovvero Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia e Verona.
La richiesta della nuova Social Card va effettuata direttamente presso il Comune di appartenenza, mentre la graduatoria su base nazionale verrà elaborata dall’INPS. La nuova Social Card è una carta prepagata (da non confondere con le carte conto di recente apparse sul mercato) che permetterà acquisti del valore di 404 euro mensili per i nuclei famigliari con più di 5 componenti, 331 euro per quelli con 4 componenti, 281 per quelli con 3 componenti e 231 per quelli che ne hanno solo 2.
I criteri per accedere alla Social Card
I criteri per accedere alla nuova Social Card sono di tipo patrimoniale e reddituale.
Nei criteri di tipo patrimoniale ricade il computo di beni mobili ed immobili; in particolare, per accedere al servizio è necessario che il valore ICI di eventuali abitazioni possedute sia inferiore a 30 mila euro, e che anche il patrimonio mobiliare sia inferiore a 8 mila euro. Bisogna inoltre dimostrare che il nucleo famigliare non possiede veicoli immatricolati negli ultimi 12 mesi e che eventuali veicoli posseduti siano di cilindrata inferiore a 250 cc per le due ruote e 1300 cc se a quattro ruote.
Il reddito ISEE per accedere al trattamento deve essere inferiore a 3 mila euro da almeno un anno. Per quanto riguarda l’aspetto reddituale si deve inoltre dimostrare di non essere già beneficiari di trattamenti previdenziali per un valore superiore a 600 euro mensili, che nessun componente sia attualmente titolare di un’occupazione o che al massimo un solo componente del nucleo famigliare percepisce un reddito da lavoro, ma per un cifra non superiore ai 4 mila euro annui.
Un ultimo aspetto riguarda la composizione del nucleo famigliare. Bisogna infatti dimostrare che all’interno della famiglia è presente almeno un minore, ed a parità di punteggio, nello stilare la graduatoria, verrà data precedenza nell’accesso al servizio alle famiglie con il maggior numero di minori presenti all’interno del nucleo stesso.