Spread ai massimi per l’Italia e gli altri Paesi europei
Ad accorgersi di un incremento dello spread e dei tassi è l'Europa intera: la nuova variante sudafricana del Covid ha complicato i piani della ripresa economica
Il primo motivo di questo aumento della temperatura è rappresentato dal fatto che l’Italia, nonostante la performance brillante del 2021 (+6,1% di Pil stimato) parte da una situazione complessa che riduce i margini di manovra. Il sistema Paese per ora ha tenuto bene, ma ci sono miliardi di garanzie statali in scadenza che mettono a repentaglio il futuro di molte aziende. L’incremento folle dei costi dell’energia (diversi commercianti hanno visto raddoppiare la bolletta, alcune fonderie di Murano hanno dovuto chiudere a causa dell’incremento esponenziale dei prezzi dell’elettricità) è un primo dato allarmante. Non basta: ora l’inflazione si farà sentire anche sui beni di prima necessità come la pasta, con incrementi anche del 40%.
Questa una prima spiegazione per capire il motivo del rialzo dello spread. Altro motivo è l’incertezza politica. Gli investitori vedono come una garanzia di rapidità d’esecuzione la presenza di Mario Draghi a Palazzo Chigi. Un suo insediamento al Quirinale, invece, renderebbe la sua figura più istituzionale e meno esecutiva. Oltretutto si rischierebbe di dover tornare alle urne con tutte le incertezze del caso. Ovvio che non si possa incatenare al suo posto l’ex governatore di Bankitalia, ma la speranza è che rimanga dov’è almeno per altri 16 mesi.
Da notare, comunque, che è tutta l’Europa ad accorgersi di un incremento dello spread e dei tassi. La Francia, ad esempio, ha visto crescere dell’11,2% il differenziale tra i suoi titoli decennali e i bund tedeschi negli ultimi sei mesi e addirittura dell’86,24% negli ultimi 12. La Spagna ha avuto incrementi più contenuti nonostante una ripresa meno vigorosa di quella italiana. La stessa Germania continua ad avere rendimenti negativi sui suoi bund decennali, ma il tasso è passato dallo -0,5% di fine agosto allo 0,008 di oggi.
Dunque, qualcosa sta cambiando: lo scenario economico si è fatto più incerto, la variante Omicron – meno letale ma molto più contagiosa – ha complicato i piani. Le tensioni geopolitiche si fanno sentire mai come ora. Gli Usa che devono arginare un’inflazione al 7% (e quindi vorrebbero rialzare i tassi) rappresentano un ulteriore motivo di preoccupazione. Insomma, se i momenti più bui della pandemia sembrano ormai alle spalle, è evidente che nei prossimi mesi l’Italia e l’Europa tutta vivranno momenti di fortissime turbolenze. Sperando che si tratti di qualche nube passeggera.
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